Lucretia Estensis de Borgia. Tra biografia e narrazione nelle carte dell'Archivio di Stato di Modena

Il contesto storico-politico

 

Duchessa di Ferrara, Modena e Reggio, Lucrezia fu signora degli Stati Estensi dal 1505 al 1519, in una fase caratterizzata dagli splendori della corte ferrarese ma segnata dalle guerre della Lega di Cambrai (1508-1511) e della Lega Santa (1511-1515). Chiamata ad assumersi responsabilità di governo durante le campagne militari del marito, Lucrezia dovette affrontare anche discordie domestiche, come quelle sfociate nella congiura di Giulio d'Este (1506), repressa duramente dal Duca Alfonso e dal fratello Ippolito principe della Chiesa.  La principale minaccia per la signoria estense era però rappresentata da Venezia, che da lungo tempo mirava all'annessione del Ferrarese e delle preziose saline di Comacchio. le nozze di Alfonso d'Este con Lucrezia Borgia, suggellando l'alleanza col papa, detentore dell'alta sovranità su Ferrara, avevano rafforzato le posizioni estensi nei confronti della Serenissima. la minaccia veneziana si riaccese nel 1508 quando papa Giulio II promosse una coalizione contro la Repubblica veneta cui aderì anche Alfonso I.

 

 

Lo sposo di Lucrezia mosse contro il nemico e il 22 dicembre 1509, con le sue celebri artiglierie, annientò la flotta veneziana alla Polesella. La grande vittoria gli consentì di rientrare in possesso del Polesine di Rovigo. Si trattava però di un successo temporaneo, in quanto ben preso papa Giulio II si accordò con Venezia; la diplomazia veneta ebbe buon gioco nel rompere il proprio isolamento, stipulando un'alleanza col papa e ponendo le premesse per una vasta coalizione antifrancese. La Casa d'Este rimase fedele a Luigi XII di Francia, ma la politica antipapale di Alfonso I fu pagata a caro prezzo: il duca fu scomunicato da papa Giulio II, le cui truppe invasero i domini estensi occupando Modena e Reggio (1510-1512). L'abilità politica e militare di Alfonso e del cardinale Ippolito, sostenuti dalle armate francesi, salvò Ferrara dalla rovina. Il duca fu protagonista della vittoria francese di Ravenna (11 aprile 1512) su pontifici e spagnoli. I francesi vinsero la battaglia, nonostante la morte di Gastone di Foiz, ma poco dopo dovettero iniziare a ritirarsi, lasciando Ferrara esposta a grandi pericoli. Dinanzi all'emergenza militare, la duchessa Lucrezia si rivelò saggia amministratrice ed accorta diplomatica, come emerge chiaramente dallo studio della sua corrispondenza epistolare. Le lunghe assenze del marito l'avevano già portata ad assumere ripetutamente la guida degli Stati e, di fronte al pericolo, ella mostrò risolutezza sia nel mantenere l'ordine fra i sudditi sia nel trattare con i comandanti militari. La scomparsa di Giulio II (1513) salvò Ferrara dalla disfatta e l'elezione di Leone X fece registrare nuovi rapporti diplomatici con Roma. Tuttavia, la restituzione di Modena e Reggio restata ancora lontana. Gli ultimi anni di Lucrezia furono segnati da ambascerie e lunghi patteggiamenti con la Santa Sede, rivelatisi infruttuosi nonostante i ripetuti interventi del nuovo Re di Francia, Francesco I, in favore dell'alleato estense. Lucrezia si impegnò direttamente nei negoziati, ma non poté mai vederne il frutto; la restituzione di Modena, Reggio ed altri possedimenti si ebbe infatti solo nel 1530, con il lodo imperiale di Carlo V, ben 11 anni dopo la sua morte. 

Riccardo Pallotti