Lucretia Estensis de Borgia. Tra biografia e narrazione nelle carte dell'Archivio di Stato di Modena
Item
46. Lettera di fra’ Tommaso Caiani a Lucrezia Borgia. S.l., s.d.
Title
46. Lettera di fra’ Tommaso Caiani a Lucrezia Borgia.
S.l., s.d.
S.l., s.d.
Description
ASMo, Archivio Segreto Estense, Cancelleria, Carteggi e documenti di regolari, b. 22.
La dottrina delle beatitudini è il tema della terza lettera, che presenta un impianto differente rispetto alle precedenti: il richiamo è al 'Nuovo Testamento' e il riferimento al passo, noto e più accessibile a ogni cristiano perché articolato nella forma del racconto, avviene unicamente attraverso il commento e senza citare il testo. L’invito del Caiani è ora rivolto a concedersi un momento non tanto di preghiera, come i Salmi invitavano a fare,
ma di meditazione sulle verità teologiche. Ancora una volta le riflessioni del frate savonaroliano rispondono a una richiesta della duchessa, che desidera riflettere sulle beatitudini come riportate nel Vangelo di Matteo, nel celebre episodio del discorso della montagna di Gesù. Il ruolo di fra’ Tommaso si propone come rigoroso e fondamentale medium tra la Borgia e la comprensione di difficili questioni dottrinarie, riproposte in forma semplificata attraverso ragionamenti logico deduttivi. Ciò che l’uomo può presagire durante il suo percorso terreno, stando all’interpretazione del frate, non è altro che breve anticipazione della beatitudine eterna a cui verrà destinato solo al momento della 'visio Dei', poiché prima di quell’evento egli è limitato non solo dalla sofferenza e dal male a cui è esposto ma anche dalla finitezza del suo intelletto. Forte rilievo è conferito all’aspetto spirituale della povertà da perseguirsi per il cristiano: il privilegio dell’eternità sarà appannaggio perciò anche dei ricchi e dei potenti, a patto che si pratichino le virtù cristiane.
Gabriella Zarri
La dottrina delle beatitudini è il tema della terza lettera, che presenta un impianto differente rispetto alle precedenti: il richiamo è al 'Nuovo Testamento' e il riferimento al passo, noto e più accessibile a ogni cristiano perché articolato nella forma del racconto, avviene unicamente attraverso il commento e senza citare il testo. L’invito del Caiani è ora rivolto a concedersi un momento non tanto di preghiera, come i Salmi invitavano a fare,
ma di meditazione sulle verità teologiche. Ancora una volta le riflessioni del frate savonaroliano rispondono a una richiesta della duchessa, che desidera riflettere sulle beatitudini come riportate nel Vangelo di Matteo, nel celebre episodio del discorso della montagna di Gesù. Il ruolo di fra’ Tommaso si propone come rigoroso e fondamentale medium tra la Borgia e la comprensione di difficili questioni dottrinarie, riproposte in forma semplificata attraverso ragionamenti logico deduttivi. Ciò che l’uomo può presagire durante il suo percorso terreno, stando all’interpretazione del frate, non è altro che breve anticipazione della beatitudine eterna a cui verrà destinato solo al momento della 'visio Dei', poiché prima di quell’evento egli è limitato non solo dalla sofferenza e dal male a cui è esposto ma anche dalla finitezza del suo intelletto. Forte rilievo è conferito all’aspetto spirituale della povertà da perseguirsi per il cristiano: il privilegio dell’eternità sarà appannaggio perciò anche dei ricchi e dei potenti, a patto che si pratichino le virtù cristiane.
Gabriella Zarri