Dall’Alma Mater al mondo. Dante all’Università di Bologna

Il pensiero politico di Dante

Gli storici medievisti e lo studio di Dante. Gli studi sul pensiero politico di Dante (a cura di Berardo Pio)

L’interesse per il pensiero politico di Dante, emerso negli studi di Ovidio Capitani, è stato ripreso da due dei suoi allievi, Maria Consiglia De Matteis e Carlo Dolcini, ma già prima della metà del ’900 questo tema aveva attirato l’attenzione di un insigne docente dell’Alma Mater, Felice Battaglia.

Felice Battaglia (1902-1977), a partire dal 1938 ha insegnato Filosofia morale e Filosofia del diritto all’Università di Bologna di cui è stato anche rettore. L’interesse per Dante ha trovato organica espressione nel volume Impero, Chiesa e Stati particolari nel pensiero di Dante (1944) [1][2], ma anche in iniziative pubbliche, prolusioni accademiche [3], conferenze [4][5], articoli sulla stampa quotidiana [6]. Ha diretto tesi di laurea di tema dantesco, fra cui quella di Antonio Canal su Guido da Pisa interprete di Dante (1974), accolta nel 1981 nella collana Il mondo medievale diretta da Ovidio Capitani [7].

Maria Consiglia De Matteis (1941-) ha insegnato Storia medievale. Ha curato l’edizione critica dei trattati del domenicano Remigio de’ Girolami [8], e ha studiato tematiche dantesche come il rapporto tra il potere spirituale e quello temporale [9][10], il mito dell’Impero romano [11], il senso della storia in Dante [12][13] e la sua vocazione profetica [14].

Carlo Dolcini (1946-) ha insegnato Storia medievale. Ha fondato e diretto la rivista Pensiero Politico Medievale [15], che nel suo primo numero (2003), ospita una sezione dantesca. Il suo interesse per il pensiero politico di Dante lo ha portato ad approfondire argomenti poco studiati come il virulento attacco portato dal domenicano Guido Vernani contro Dante nel De reprobatione Monarchie [16], i possibili collegamenti con altri intellettuali del primo Trecento come Marsilio da Padova e Michele da Cesena [17], la mediazione del Poeta in occasione della pace tra i Malaspina di Lunigiana e il vescovo di Luni (1306), la datazione della Monarchia [18]. Alcuni dei suoi scritti, tra cui l’indedito Dante Alighieri e la Monarchia, sono raccolti nel volume Crisi di poteri e politologia in crisi [19].

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Medieval historians and the studies on Dante’s political thought

The interest in Dante’s political thought that emerged in the work of Ovidio Capitani was taken up by two of his students, Maria Consiglia De Matteis and Carlo Dolcini. Yet this theme had already attracted the attention of an eminent lecturer at Bologna, Felice Battaglia, earlier in the century.

Felice Battaglia (1902-1977) taught Moral Philosophy and the Philosophy of Law beginning in 1938 at the University of Bologna, where he also served as a rector. His interest in Dante found expression in the volume Impero, Chiesa e Stati particolari nel pensiero di Dante (‘Empire, Church and Particular States in Dante's Thought’, 1944) [1][2], as well as public ventures, academic prolusions [3], conferences [4][5] and newspaper articles [6]. He assigned and supervised  a few thesis on Dantean topics. Among them is Antonio Canal’s thesis on Guido da Pisa’s commentary of Dante’s Comedy (1974), later published in the series “Il mondo medievale” directed by Ovidio Capitani [7].

Maria Consiglia De Matteis (1941-) taught Medieval History. She prepared the critical edition of the treatises written by the Dominican theologian Remigio de’ Girolami [8], and studied such Dantean topics as the relationship between spiritual and temporal power [9][10], the myth of the Roman Empire [11],  Dante’s ideas on history [12][13] and his prophetic vocation [14].

Carlo Dolcini (1946-) taught Medieval History. He founded and directed the journal «Pensiero Politico Medievale» (‘Medieval Political Thought’) [15], the first issue of which featured a section dedicated to Dante. Strongly interested in Dante’s political Thougth, he studied Dantean topics such as Guido Vernani violent attack against Dante in his treatise De reprobatione Monarchie [16], the possible connections between Dante and other early XIIIth Century intellectuals as Marsilius of Padua and Micheal of Cesena [17], Dante’s mediation in the peace negotiations between the Malaspina of Lunigiana family and the Bishop of Luni (1306), the date of the Monarchia [18]. Some of his writings, including the unpublished Dante Alighieri e la Monarchia (‘Dante Alighieri and Monarchy’), are collected in the volume Crisi di poteri e politologia in crisi (‘Crises of Power and Politology in Crisis’) [19].