Dall’Alma Mater al mondo. Dante all’Università di Bologna
Dante e Bologna
Gli storici medievisti e lo studio di Dante. Gli studi su Dante e il suo tempo (a cura di Berardo Pio)
La medievistica bolognese si è impegnata anche nella ricerca di tracce della presenza di Dante in città. Nessuna prova documentaria è emersa, se non un testamento in cui è testimone Pietro, figlio «quondam domini Dantis de Florentia» [1]. Il precoce interesse per i rapporti tra Dante e Bologna è testimoniato da un articolo [2] pubblicato nel 1918 da Luigi Rava (1860-1938), professore di Scienza dell’amministrazione a Bologna. Le ricerche su Dante hanno acquisito maggiore profondità grazie a studiosi di grande rilevanza.
Eugenio Dupré-Theseider (1898-1975) ha insegnato Storia medievale dal 1947 al 1962. A lui si deve lo scritto L’eresia a Bologna ai tempi di Dante del 1958 [3] e la traduzione dal tedesco dell’ampia monografia di Robert Davidsohn sulla storia di Firenze ai tempi di Dante.
Gina Fasoli (1905-1992) ha insegnato Storia medievale dal 1957 al 1980. Ha effettuato ricerche su Bologna e i primi commentatori danteschi e sulla Commedia come fonte storica [4][5].
Girolamo Arnaldi (1929-2017) ha insegnato Storia medievale a Bologna (1964-1970) e alla Sapienza. Tra i suoi contributi danteschi è il saggio Pace e giustizia in Firenze e in Bologna al tempo di Dante [6].
Augusto Vasina (1929-2016) ha insegnato Storia medievale dal 1976 al 2004, approfondendo lo studio di Bologna e soprattutto dell’area romagnola, in cui Dante visse i suoi ultimi anni [7-10]. Ha anche studiato i rapporti fra Dante e il papato avignonese [11].
Chartularium Studii Bononiensis, V, Bologna, Commissione per la storia dell’Università di Bologna, 1909.
Luigi Rava, Dante a Bologna, in «La lettura. Rivista mensile del Corriere della sera», anno XVIII, n. 7 (1° luglio 1918), pp. 464-470.
Eugenio Dupré Theseider, L’eresia a Bologna nel tempo di Dante, in Studi storici in onore di Gioacchino Volpe per il suo ottantesimo compleanno, I, Firenze, Sansoni,1958, pp. 387-442.
G. Fasoli, Bologna, Dante e i commentatori antichi, in Dante e Bologna al tempo di Dante, Bologna, Commissione per i testi in lingua, 1967, pp. 251-263 (ora in G. Fasoli, Scritti di storia medievale, a cura di F. Bocchi, A. Carile, A.I. Pini, Bologna, La Fotocromo Emiliana, 1974, pp. 799-811).
Girolamo Arnaldi, Pace e giustizia in Firenze e in Bologna al tempo di Dante, in Dante e Bologna nei tempi di Dante, Bologna, Commissione per i Testi di Lingua, 1967, pp. 163-177
A. Vasina, Bologna, in Enciclopedia Dantesca, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1970, vol. I, pp. 660-663.
A. Vasina, Forlì al tempo di Dante, estratto dalla rivista di storia e folklore romagnoli “La Piê”, LXVI (1997), pp. 100-105.
EN
Medieval historians and the studies on Dante and his time
The Bolognese medievalists also searched for traces of Dante’s time in Bologna. No documentary evidence has emerged save a testament witnessed by Pietro, the son of «quondam domini Dantis de Florentia» [1]. Early interest in the relationship between Dante and Bologna emerges in an article [2] published in 1918 by Luigi Rava (1860-1938), a professor of administrative science at Bologna. Research on Dante has gained depth thanks to scholars of great importance. Eugenio Dupré-Theseider (1898-1975) taught Medieval History from 1947 to 1962. He was the author L’eresia a Bologna ai tempi di Dante (‘Heresy in Bologna in Dante’s Time), released in 1958 [3] and the translator of the Robert Davidsohn’s book on the history of Florence during Dante’s time. Gina Fasoli (1905-1992) taught Medieval History from 1957 to 1980. She researched Bologna, the first Dante commentators and the Comedy as a historical source [4][5]. Girolamo Arnaldi (1929-2017) taught Medieval History at Bologna (1964-1970) and Sapienza University of Rome. His work on Dante includes the essay Pace e giustizia in Firenze e in Bologna al tempo di Dante (‘Peace and Justice in Florence and Bologna in Dante’s Time’) [6]. Augusto Vasina (1929-2016) taught Medieval History from 1976 to 2004, delving into the study of Bologna and mostly of the Romagna area where Dante spent his final years [7-10]. He also studied the relationship between Dante and the Avignon papacy [11].