Dall’Alma Mater al mondo. Dante all’Università di Bologna
Lingue iberiche
Traduzioni in lingua castigliana, catalana, portoghese e basca (a cura di Edoardo Balletta, Eugenio Maggi, Pau Sitjà Márquez, Roberto Mulinacci, Valentina Nider, Iñaki Alfaro Vergarachea)
È il castigliano, grazie forse a de Villena (c. 1384-1434) [1] la prima lingua romanza in cui è tradotta la Commedia. Si tratta di un’opera in prosa di servizio, con commenti, ad uso di lettori che affrontavano il testo originale. Dell’argentino Mitre è invece una versione in castigliano della Commedia [2] che respira l’aria romantica della generazione dei ‘Proscritti’, vicini allo spirito risorgimentale italiano. Di grande pregio è la traduzione in castigliano di Micó [3] che affronta la Commedia con un solido approccio filologico ma con un interesse al mantenimento della resa poetica. Canonica è la traduzione catalana di Sagarra, [4] prodotta nei difficili anni del franchismo: la versione è uno strumento per dimostrare vitalità e capacità espressive del catalano in un periodo di forte repressione. La versione portoghese di Graça Moura [5] ha il merito di portare definitivamente Dante nel mondo lusofono grazie a questo grande intellettuale che dichiara di aver compiuto una “approssimazione” al capolavoro dantesco. Ancora pionieristica appare invece l’unica versione della Commedia in lingua basca per opera di Onaindia [6]: la recente conquista di uno standard linguistico per il basco ha suggerito ad Agirre una revisione del testo.
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Enrique de Villena, Obras Completas, III. Traducción y glosas de la «Eneida», libros IV-XII. Traducción de la «Divina Commedia», a cura di Pedro M. Cátedra, Madrid, edito da Fundación José Antonio de Castro, 2000. In foto, il frontespizio e la prima pagina del I canto dell’Inferno
[1]
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Bartolomé Mitre, La Divina Comedia de Dante Alighieri, traduzione in versi adattata dall’originale con nuovo commento, seconda edizione definitiva, Buenos Aires, edito da Jacobo Peuser, 1897. In foto, il frontespizio e la prima pagina del I canto dell’Inferno.
[2]
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Dante Alighieri, Comedia, traduzione, prefazione e commento di José María Micó, Barcellona, edito da Acantilado, 2018. In foto, la copertina e la prima pagina del I canto dell’Inferno.
[3]
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Dante Alighieri, La Divina Comédia, traduzione e commento di Josep Maria de Sagarra, Barcellona, edito da Alpha, 1950-52.
[4]
EN
Translations into Castilian, Catalan, Portuguese, and Basque
Castilian Spanish was the first Romance language the Comedy was translated into, perhaps due to de Villena (c. 1384-1434) [1]. Its workmanlike prose, with commentary, was intended for readers who dealt with the original text. The Argentinian Mitre produced a Spanish version of the Comedy [2] that breathes the romantic air of a generation of outlawed patriots, close in spirit to the contemporary Italian Risorgimento. Micó’s recent Spanish translation is invaluable [3], adopting a solid philological approach to the Comedy whilst striving to preserve the poetic structure. Sagarra’s Catalan translation has become canonical [4]. Produced during the difficult years of Franco’s dictatorship, it was a tool demonstrating the Catalan writer’s vitality and expressive ability in a time of intense repression. Graça Moura has the merit of gracing the Lusophone world with the definitive Portuguese-language translation of Dante [5], though he claimed it was a mere “approximation” of Dante’s masterpiece. Onaindia’s pioneering translation is the only Basque-language version of the Comedy [6]. The recent achievement of a language standard for Basque prompted Agirre to undertake a revision.