Dall’Alma Mater al mondo. Dante all’Università di Bologna
Filologi romanzi
Dante e i professori di Filologia romanza (a cura di Giuseppina Brunetti)
I temi danteschi hanno avuto grande rilievo negli studi dei filogi romanzi dell’Università di Bologna.
Giosuè Carducci (1835-1907) fu il primo professore a tenervi l’insegnamento di ‘Storia comparata delle letterature neolatine’, dal 1875 al 1904. Le sue ricerche sulle letterature antico-francese e provenzale ispirarono anche la sua creatività di poeta, come testimonia la sestina Notte di maggio [1], in cui riprende una complessa forma metrica, usata anche da Dante ma ideata dal trovatore Arnaut Daniel (i cui testi Carducci poté conoscere anche nel ms. 1290 della BUB) [2].
Vincenzo De Bartholomaeis (1867-1953), fu professore di ‘Storia comparata delle letterature neolatine’ dal 1908 al 1937; toccò spesso temi danteschi [3] e la sua ultima lezione fu dedicata a La Canzone da ballo a Bologna al tempo di Dante [4].
Amos Parducci (1877-1949) insegnò ‘Filologia romanza’ dal 1938 al 1947. Fra i suoi studenti fu anche Pier Paolo Pasolini, che nel 1939-40 ascoltò le sue lezioni sulla poesia trobadorica e rimase colpito dall’antologia in programma d’esame [5-6], traendone ispirazione per il suo primo libro, Poesie a Casarsa [7].
Marco Boni (1911-1988), professore di ‘Filologia romanza’ dal 1955 al 1981, dedicò le sue ricerche a un trovatore amato da Dante e ritratto nel Purgatorio, Sordello, dei cui testi egli curò l’edizione critica [8].
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Provenza e Italia, studi di Vincenzo De Bartholomaeis et alii, Firenze, [s.n.], 1930, p. 81 (Dante e i trovatori)
[3]
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Vincenzo De Bartholomaeis, La Canzone da ballo in Bologna al tempo di Dante, in «Convivium», IX (1937), p. 495
[4]
EN
Dante and professors of Romance philology
Dantean topics have assumed great importance in the studies of the University of Bologna’s Romance philologists.
Giosue Carducci (1835-1907) was the first professor to teach Comparative History of Romance Literatures, from 1875 to 1904. His research on ancient French and Provençal literature also inspired Carducci’s creativity as a poet, as testified by the sestina “Notte di maggio” (‘May Night’) [1], in which he revisits a complex metric form employed by Dante but conceived by the troubadour Arnaut Daniel, whose manuscripts Carducci had the opportunity to read in the ms. 1290 of the Bologna University Library [2].
Vincenzo de Bartholomeis (1867-1953) was a professor of Comparative history of Romance literatures from 1908 to 1937; he often touched on Dantean themes [3]. His last lesson was dedicated to “The Dance Song in Bologna in Dante’s Time” [4].
Amos Parducci (1877-1949) taught Romance philology from 1938 to 1947. His students included Pier Paolo Pasolini, who attended Parducci’s lessons on troubadour poetry in 1939-40 and was struck by the course syllabus’s anthology [5-6], drawing inspiration for his first book, Poesie a Casarsa (‘Poems in Casarsa’ [7]).
Marco Boni (1911-1988) was a professor of Romance Philology from 1955 to 1981. He devoted his research to Sordello, a poet loved by Dante, editing the critical edition of Sordello’s work [8].