Dall’Alma Mater al mondo. Dante all’Università di Bologna
Ovidio Capitani
Il Dante degli storici bolognesi: Ovidio Capitani (a cura di Berardo Pio)
Ovidio Capitani (1930-2012) ha insegnato Storia medievale all’Università di Bologna dal 1968 al 2005. È stato preside della Facoltà di lettere e filosofia, del Centro italiano di studi sull’alto Medioevo di Spoleto (1985-1997) e dell’Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna (1998-2002). Ha studiato i principali fenomeni dell’età medievale. Fra le sue pubblicazioni sono la raccolta di riflessioni storiografiche Medioevo passato prossimo e la fortunatissima Storia dell’Italia medievale. Capitani è stato autore di numerosi contributi riconducibili a tematiche dantesche, a partire dai primi studi sull’ambiente fiorentino degli anni della formazione di Dante, analizzato in modo particolare attraverso le opere del predicatore Remigio de’ Girolami [1][2][3], fino alla relazione sul bene comune e sulle contese cittadine nella valutazione di Dante, presentata a Todi nel 2011 [4]. Nel corso dei decenni, Capitani ha affrontato questioni essenziali per la comprensione del pensiero storico e politico di Dante [5][6] fra cui l’attenzione mostrata dal Poeta per alcuni mali – l’usura, l’avarizia, la cupidigia – che avevano permeato la società del suo tempo [1][3][7]. A questi lavori si aggiungono quelli sul dualismo papa-imperatore; sulla presenza di tematiche agostiniane nel Convivio, nella Monarchia e nella Commedia [8]; sul ruolo nella Commedia di alcune figure, come Matelda [9] o Matteo d’Acquasparta [10]; sui rapporti di Dante con la società comunale, con le sue laceranti contrapposizioni interne [4][11]. Non vanno dimenticate, infine, le sei voci dell’Enciclopedia Dantesca, fra le quali meritano una particolare attenzione quelle riservate a Enrico VII, all’Usura [7] e al Papato, ancora oggi fondamentali; le utilissime precisazioni sulla lettera di Dante ai cardinali italiani; la recensione all’edizione critica dell’Inferno curata da Giorgio Inglese [12] e le due raccolte di saggi Chiose minime dantesche [13] e Da Dante a Bonifacio VIII [14]. Con una certa frequenza, ritroviamo temi danteschi anche al centro dell’attività didattica di Capitani. Inoltre, in più occasioni Capitani ha proposto temi danteschi per i seminari presso l’Istituto italiano di studi storici di Napoli, presso l’Istituto storico italiano per il Medio Evo [15], presso l’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna [16][17]. Va infine ricordato il sostegno assicurato alla pubblicazione degli studi danteschi di maestri, colleghi e allievi [18][19]. A soli dieci anni dalla morte di Capitani, la riflessione sulla sua produzione scientifica è già molto articolata, anche sulla produzione dantesca [20][21][22].
Ovidio Capitani, Il «De peccato usure» di Remigio de’ Girolami, in «Studi medievali», serie 3a, VI/2 (1965), pp. 537-662 (Per la storia della cultura in Italia nel Duecento e primo trecento. Omaggio a Dante nel VII centenario della nascita).
O. Capitani, L’incompiuto “tractatus de iustitia” di fra’ Remigio de’ Girolami († 1319), in «Bullettino dell’Istituto storico italiano per Medio Evo e Archivio muratoriano», 72 (1960), pp. 91-134.
O. Capitani, Cupidigia, avarizia, bonum commune in Dante Alighieri e in Remigio de’ Girolami, in Scientia Veritatis. Festschrift für Hubert Mordek zum 65. Geburstag, hrsg. O. Münsch u. Th. Zotz, Ostfildern, Jan Thorbecke Verlag, 2004, pp. 351-364.
Ovidio Capitani, Ideologia del bene comune e contese cittadine nelle valutazioni di Dante, in Il bene comune: forme di governo e gerarchie sociali nel basso Medioevo. Atti del XLVIII convegno storico internazionale (Todi, 9-12 ottobre 2011), Spoleto, Fondazione Centro italiano di studi sull’alto Medioevo, 2012, pp. 1-13, con Postilla bibliografica alle pp. 13-14 a cura di Berardo Pio.
Ovidio Capitani, Monarchia. Il pensiero politico, in «Cultura e Scuola», IV/13-14 (1965), pp. 722-738.
Ovidio Capitani, Dante politico, in “Per correr miglior acque …”. Bilanci e prospettive degli studi danteschi alle soglie del nuovo millennio. Atti del Convegno di Verona-Ravenna (25-29 ottobre 1999), vol. I, Roma, Salerno Editrice, 2001, pp. 57-69.
Ovidio Capitani, Usura, in Enciclopedia Dantesca, V, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1976, pp. 852-853.
Ovidio Capitani, Brevi considerazioni sul significato della presenza di Agostino in Dante, in Scritti di storia medievale offerti a Maria Consiglia De Matteis, a cura di Berardo Pio, Spoleto, Fondazione Centro italiano di studi sull’alto Medioevo 2011, pp. 121-136.
O. Capitani, La Matelda di Dante e Matilde di Canossa: un problema aperto. Discorso di apertura, in Matilde di Canossa nelle culture europee del secondo millennio. Dalla storia al mito. Atti del convegno internazionale di studi (Reggio Emilia - Canossa - Quattro Castella, 25-27 settembre 1997), a cura di P. Golinelli, Bologna, Pàtron, 1999, pp. 19-27.
L’allusione dantesca a Matteo d’Acquasparta, in Matteo d’Acquasparta francescano, filosofo, politico. Atti del XXIX Convegno storico internazionale (Todi, 11-14 ottobre 1992), Spoleto, CISAM, 1993, pp. 291-310.
O. Capitani, Presentazione dell’Inferno di Giorgio Inglese, in «La Cultura», 47/2 (2009), pp. 338-347 [=A proposito di un recente commento dantesco: l’Inferno a cura di Giorgio Inglese, «Studi e problemi di critica testuale», LXXIX (2009), pp. 103-116].
Ovidio Capitani, Una “debita reverentia” per Bonifacio VIII? («Purg.» XX, 85-93 e «Par.» XXVII, 22-27), Seminario dantesco “Bruno Nardi”, 10 novembre 2006, bozza (collezione privata, Bologna)
Ovidio Capitani, La questione della datazione della «Monarchia»: Il senso concettuale e istituzionale della polemica di Dante contro la funzione “costituzionale” degli “electores” del “re dei Romani”, in Lectura Dantis Bononiensis, I, a cura di Emilio Pasquini e Carlo Galli, Bologna, Bononia University Press, 2011, pp. 103-125
O. Capitani, Dante: 150 anni e una ben diversa unità d’Italia, in Lectura Dantis Bononiensis, II, a c. di E. Pasquini e C. Galli, Bologna, Bononia University Press, 2012, pp. 183-190
Bruno Nardi, Dal «Convivio» alla «Commedia» (Sei saggi danteschi), con premessa alla ristampa di Ovidio Capitani, Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 1992.
G. Sasso, Dante: l’imperatore e Aristotele, Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 2002 (Nuovi studi storici, 62).
Emilio Pasquini, Per Ovidio Capitani dantista, in Giornata di studio per un Maestro: Ovidio Capitani, a cura di Maria Consiglia De Matteis, Bologna, 2004, pp. 27-35
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The Dante of Bolognese historians: Ovidio Capitani
Ovidio Capitani (1930-2012) taught Medieval History at the University of Bologna from 1968 to 2005. He served as dean of the Faculty of Arts and Philosophy, and as president of the Centre for Studies on Medieval Spirituality in Todi (1976-1982), of the Italian Centre for Studies on the Early Middle Ages in Spoleto (1985-1997) and of the Academy of Sciences of the Bologna Institute (1998-2002). He studied the main phenomena of the Middle Ages. His publications include the collection of historical reflections Medioevo passato prossimo (‘Middle Ages Present Perfect’) and the extraordinarily successful Storia dell’Italia medievale (‘History of Medieval Italy’). Capitani authored numerous essays on Dantean themes, from early studies on the Florentine setting of Dante’s youth as analysed through the lens of preacher Remigio de’ Girolami’s works [1][2][3], to his report on Dante’s opinion on the common good and city disputes, presented in Todi in 2011 [4]. Throughout the decades, Capitani addressed essential questions for the understanding of Dante’s historical and political thinking [5][6] including the poet’s concentration on several evils – usury, stinginess, greed – that had permeated the society of his time [1][3][7]. He also contributed work on the pope-emperor dualism; the presence of Augustinian themes in the Convivio, De Monarchia and the Comedy [8]; the study of minor but relevant figures in the Comedy, such as Matelda [9] or Matthew of Acquasparta [10]; and Dante’s relations with the Florentine society, with its lacerating internal contrasts [4][11]. Finally, we must not forget the six entries he wrote for the Enciclopedia Dantesca (‘Dante Encyclopedia’). Those dedicated to “Henry VII”, “Usury” [7] and “the Papacy” remain essential reading today; but also the extremely useful annotations on Dante’s Letter to the Italian Cardinals [12], and the review of Giorgio Inglese’s new edition of the Inferno [13]. Two essay collections – Chiose minime dantesche (‘Small Dantean Glosses’) and Da Dante a Bonifacio VIII (‘From Dante to Boniface VIII’) – also deserve special attention [14]. Capitani’s teaching activity also frequently featured Dantean topics. Moreover, Capitani proposed Dantean themes for seminars at the Italian Institute of Historical Studies in Naples, the Italian Historical Institute for the Middle Ages [15], and the Academy of Sciences of the Bologna Institute [16][17]. His support for the publication of studies on Dante written by colleagues and students must not be forgotten [18][19]. Only ten years after Capitani's death, a significant body of work reflecting on his research, including that on Dante, has already developed [20][21][22].