La biblioteca di Carducci: i classici italiani fra XIII e XIV secolo

Dante

Nella biblioteca carducciana, il ricco nucleo di testi di e su Dante trova sede in una posizione privilegiata dove la maggior parte dei volumi danteschi – in particolare relativi alla Commedia – è collocata negli scaffali dietro lo scrittoio del professore. Soprattutto nei palchetti della libreria Impero sono disposte le tante e rare edizioni (ben nove sono cinquecentine su quasi trecento volumi) della magnifica serie dantesca raccolta da Carducci.

Quello con Dante fu infatti un rapporto profondo di amore e studio. «Sono oggimai quarant’anni, o Cesare, ch’io co’l discorso delle Rime di Dante posi il piè fermo nel campo dello scrivere italiano; e ora stanco ne lo ritraggo con questo saggio su la più nobile canzone di Dante: da lui cominciai, con lui finisco» (LEN, vol. X, p. 205). Con queste parole Carducci aprì il commento della canzone Tre donne intorno al cor mi son venute, ultimo lavoro su Dante stampato il 21 agosto 1904 nella plaquette per le nozze della figlia di Cesare Zanichelli, Luisa, con cui lo studioso chiuse un cerchio di studi portato avanti fin dalla giovinezza.

Durante il corso della sua vita, infatti, furono molti gli scritti che lo legarono al grande poeta: a partire dal tema Dante e il suo secolo, composto nel 1853 a diciotto anni per il concorso di ammissione alla Scuola Normale di Pisa, e dai primi esperimenti poetici (Dante al monastero del Corvo – 1853 – e la canzone Dante – 1854); seguirono poi nella maturità versi più compiuti, come il sonetto A Dante del 1867 fino alle poesie dell’ultima raccolta, Rime e ritmi del 1899, tra cui La Chiesa di Polenta o Per il monumento di Dante a Trento. Lo studioso inoltre scrisse anche lavori più ampi come L’epopea e la Divina Commedia, in cui raccontò l’epopea popolare di Dante e del suo poema a partire dal Trecento, e un saggio, basato sulle lezioni tenute nel 1864, intitolato Delle Rime di Dante, in occasione del sesto centenario del 1865, seguito poi dal discorso Della varia fortuna di Dante, una storia, mai completata, della ricezione della Commedia dalla morte del poeta al 1789 pubblicata da Carducci su la «Nuova Antologia» a puntate tra il 1866 e il 1867. 

A Dante sono dedicate anche molte delle lezioni tenute all’Università di Bologna dal 1864 al 1867, poi negli anni Settanta e infine dal 1880 al 1892. In particolare, i corsi del primo decennio sono tutti nel segno della letteratura italiana delle origini, della Vita nuova di Dante e delle Rime di Petrarca, considerati come «centro a tutta la poesia italiana del Duecento e del Trecento» (LEN, vol. III, p. 221). L’attuale cartone XXVII conservato a Casa Carducci contiene gli appunti di queste lezioni su Dante e sulla Commedia: ben tre corsi universitari, ossia quelli degli anni accademici 1883-’84; 1884-’85; 1887-’88, sono dedicati a ricerche bibliografiche, critiche e storiche intraprese nei secoli sulla Commedia. Si trovano in questo cartone, ad esempio, un quaderno di trentaquattro fogli autografi non numerati, nel quale vi è uno studio sull’Inferno (di cui sotto sono mostrate la camicia e la [c.1r]) e la Storia della letteratura dantesca. Lezioni, che contiene gli appunti delle lezioni universitarie tenute nell’anno accademico 1887-’88 in undici fascicoli.