La biblioteca di Carducci: i classici italiani fra XIII e XIV secolo
Posseduti
I volumi di e su Giovanni Boccaccio si trovano, come quelli di Dante e Petrarca, nello studio, in particolare sugli scaffali dietro allo scrittoio del grande poeta, in una posizione privilegiata. Dall’esame dello schedario redatto da Carducci, si contano cinquanta edizioni su Boccaccio e le sue opere, tra cui diciotto edizioni del Cinquecento; quattro del Settecento e trenta dell’Ottocento.
Fra le cinquecentine, abbiamo Genealogiae Ioannis Boccatii: cum demonstrationibus in formis arboru designatis, Venezia, 1511; Il Decamerone di M. Giovanni Boccaccio nuovamente corretto et con diligentia stampato, Firenze, Filippo Giunti Editore, 1527 (di cui più sotto si possono vedere le immagini del frontespizio e della nota di possesso lasciata da Carducci sul verso della copertina).
Vi è poi la Pistola bellissima di Messer Giovanni Boccaccio a messer Pino de Rossi da messer Tizzone Gaetano di Pofi diligentemente rivista, Venezia, 1528; I casi de gli huomini illustri. Opera di M. Giovan Boccacio partita in nove libri, Venezia, 1545; l’Ameto. Comedia delle nimphe fiorentine di Messer Giovanni Boccaccio da Certaldo, Venezia, Gabriele Giolito de Ferrari, 1545 (anche di quest’edizione si mostrano, di seguito, il frontespizio e la nota di possesso manoscritta da Carducci sul verso della copertina); l’Amorosa visione di M. Gio. Bocc. novamente ridotta in luce, nella quale si contengono cinque triomphi, Venezia, 1549; La Fiammetta di Giovanni Boccacci, Firenze, 1594; Urbano di M. Giovan Boccaccio, Firenze, 1598.
Un terzo delle cinquanta edizioni raccolte da Carducci nella sua biblioteca sono relative al Decameron; i restanti due terzi invece coprono una gamma diversificata di opere minori e scritti di Boccaccio su Dante e sulla sua vita, con una netta prevalenza di quest’ultima tipologia.