La biblioteca di Carducci: i classici italiani fra XIII e XIV secolo

Boccaccio

Il legame che Carducci ebbe con Giovanni Boccaccio non è sicuramente pari a quello che lo unì ai suoi maestri, Dante e Petrarca, o ai rimatori della poesia antica. Ciononostante, Carducci fu un appassionato lettore anche di Boccaccio, tanto che venne chiamato a pronunciare il discorso di commemorazione per il quinto centenario della sua morte, tenutosi a Certaldo il 21 dicembre 1875. Durante quel discorso, il poeta elogiò Boccaccio per essere stato uno dei più grandi letterati del suo tempo: lo definì come «padre [...] della prosa italiana, ma [anche] uno dei grandi inventori e maestri dell’arte moderna in quel che ha di più largo, la rappresentazione del vivere umano» (CARDUCCI, Ai parentali di Giovanni Boccacci, 1876, p. 2) e fu ricordato, insieme con Dante e Petrarca, tra i maggiori scrittori europei, che con il suo lavoro influenzò anche autori al di fuori dei confini italiani, uno su tutti Geoffrey Chaucer con i suoi Canterbury Tales. Dal discorso pronunciato da Carducci uscì nel 1876 il libretto dal titolo Ai parentali di Giovanni Boccacci in Certaldo XXI decembre 1876 / discorso di Giosuè Carducci edito a Bologna presso Nicola Zanichelli successore alli Marsigli e Racchi.