Il libero ospedale di Maggiano. La psichiatria fenomenologica di Mario Tobino

Introduzione

La mostra segue la formazione e lo sviluppo delle riflessioni, continuativamente svolte fra letteratura e professione psichiatrica, di Mario Tobino, privilegiandone l’angolatura medica e con una particolare attenzione all’approccio maturato ed esercitato nell’Ospedale di Maggiano e, prima, negli Ospedali di Ancona, Gorizia, Tobruk.

Frutto della collaborazione fra la Fondazione Mario Tobino di Lucca e il Centro Studi di Medical Humanities del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna, il progetto si inserisce fra gli eventi intorno alla figura di Mario Tobino, psichiatra e scrittore viareggino, che a partire dagli studi per l’edizione del Meridiano Mondadori, in cui viene descritto da Eugenio Borgna come afferente alla schiera (poco cospicua nel Novecento) degli psichiatri fenomenologi, inizia a essere discostato dalle definizioni in cui era stato circoscritto a seguito del dibattito sulla legge 180.

La prospettiva delle Medical Humanities, che ha fra i suoi obiettivi la ridefinizione di un modello di medico e che si propone di creare nuovi percorsi di intersezione fra le discipline umanistiche e quelle “della cura”, focalizzandosi sul rapporto medico-paziente, vede Mario Tobino come un personaggio esemplare.


Per la prima sezione, in cui si ricostruiscono in parte, oltre alla carriera universitaria di Tobino, anche il contesto accademico bolognese, si è fatto ampio riferimento ai materiali documentari conservati all’Archivio Storico dell’Università di Bologna. Nell'ambito della formazione bolognese di Tobino è compresa anche una sottosezione relativa allo scambio epistolare, esteso per tutta la vita, con Giuseppe Raimondi, faro e snodo degli incontri artistici e della sua formazione culturale negli anni universitari.

 

La seconda sezione segue Mario Tobino attraverso le esperienze all’interno delle mura manicomiali fra Ancona, Gorizia e Tobruk. È a questi anni che facciamo risalire le prime riflessioni psichiatriche, descritte nelle prime prove narrative e scientifiche, che lo porteranno all’applicazione di una teoria e di un approccio originali durante il periodo all’Ospedale di Lucca.
 

Dalla terza sezione della mostra ha inizio l’itinerario di Tobino all’interno di “Fregionaia”, dagli anni ’50 in poi. Dialogano qui il più celebre dei successi letterari dello scrittore, Le libere donne di Magliano¸ la prima rappresentazione letteraria di un manicomio direttamente originata dalla rielaborazione delle cartelle cliniche delle internate, e il progetto per la costruzione dell’Ospedale di Vicenza, esposto nel 1958 alla comunità scientifica da Tobino.  Il quarto settore dell’esposizione fa interagire il romanzo Per le antiche scale, culmine della maturazione medica e letteraria, con il contesto del “cambiamento” che dagli anni ’60 si afferma a Maggiano, tramite una panoramica delle attività e iniziative che in questo furono accolte (grazie anche ai percorsi recentemente ricostruiti attraverso la storia orale). Prendendo poi le mosse dai due diari “a forma di romanzo”, Gli ultimi giorni di Magliano e Il manicomio di Pechino, l'allestimento si articola fra le pagine di Tobino riguardanti il dibattito antipsichiatrico e la legge 180 del 1978.

Una bacheca separata è dedicata alle rappresentazioni dell’Ospedale di Maggiano da parte di altri due suoi celebri protagonisti in anni precedenti a Tobino, di cui si hanno ancora poche notizie. Sono qui esposti alcuni disegni scelti di Fidia Palla, ora recuperato grazie ai materiali concessi dagli eredi, e alcune rappresentazioni di Lorenzo Viani nel momento del suo incontro con i ricoverati alle Ville di Nozzano e a Fregionaia.

Ultima tappa dell’itinerario, La biblioteca presenta alcuni dei numerosissimi volumi e riviste conservati perlopiù presso la Fondazione Ragghianti di Lucca, appartenenti alla biblioteca “psichiatrica” del medico-scrittore, o che ne testimoniano i caposaldi della formazione.

Molti dei documenti inediti qui presentati, in varie sale, provengono dal Fondo Mario Tobino dell'Archivio Bonsanti del Gabinetto G. P. Vieusseux di Firenze.

 

 

NEL TEMPO


Mostra virtuale pubblicata il 14 settembre 2022.