Il libero ospedale di Maggiano. La psichiatria fenomenologica di Mario Tobino
II. Prima di Maggiano
Tra la laurea e gli anni "di Maggiano”, l’ospedale psichiatrico provinciale di Lucca dove approda nel 1942 per rimanervi, Tobino conosce la realtà degli ospedali di Bologna, Ancona, Gorizia, e dell’ospedale da campo libico, dove stanzia per diciotto mesi fra il 1940 e il 1941. Fondamentale per formarsi e calarsi consapevolmente nella professione, Ancona è il primo banco di prova per confrontarsi con i malati con continuità. Alla permanenza nell’Ospedale psichiatrico della città marchigiana dobbiamo la conclusione de Il figlio del farmacista, alcune delle composizioni di Veleno e amore, lo studio indefesso per i primi saggi scientifici insieme ad Aldo Cucchi; questa intensa attività letteraria e scientifica si unisce alla percezione di un isolamento forzato dovuto agli eventi storici, che fanno in lui maturare una coscienza sociale da esercitare anche nella professione di medico di manicomio.
Richiamato a Gorizia, lo psichiatra si misura con i metodi di shock e mentre sta pubblicando a riguardo altri scritti, l’arrivo della “cartolina rosa” ferma la carriera professionale costringendolo in Libia, nell’ospedale da campo dell’oasi di Tobruk.
Il comune senso di provvisorietà fra le fila di una guerra non giusta e il sentimento di umana fratellanza ritrovato grazie ai soldati dentro all’oasi, ma anche grazie alla comunità libica che si muove intorno all’esercito italiano, è lo scenario del celebre Il deserto della Libia.