Alfonso Traina: un filologo e le sue carte
B. Lo studente
Dopo aver frequentato a Bologna il Liceo-Ginnasio 'Galvani', Traina si iscrisse nel 1942 all'Università di Bologna, negli anni «disastrati» del fascismo e della guerra, fin oltre la Liberazione. Significativo il ricordo che se ne legge in Marino Barchiesi e il Pascoli latino (Bibliografia n. 0299, pp. 259-260):
«Ferrarino, che fu negli anni della guerra e dell'immediato dopoguerra la sola voce viva della filologia classica a Bologna: Goffredo Coppola, d'ingegno vivace e di buona preparazione, ma già distratto dalla politica, sparì nella tormenta (e lo sostituì su entrambe le cattedre di letteratura greca e latina il Ferrarino), come l'archeologo Pericle Ducati, che io almeno non feci in tempo a sentire; lo storico antico Arturo Solari, un altro rigido crociano, non lasciò molte tracce in chi di noi poté seguirlo; più tecnico e concreto il glottologo, Gino Bottiglioni, buon dialettologo e comparatista, ma poco incline alle teorizzazioni: alla fine della guerra fu temporaneamente sospeso e sostituito anche lui dal Ferrarino, i cui modelli linguistici erano Vossler e Pagliaro».
Con Ferrarino, Traina si laureò il 6 novembre 1947, discutendo una tesi intitolata La pietas di Virgilio, un tema cui rimase sempre legato e cui dedicò nel 1988 l’ampia voce Pietas dell’Enciclopedia Virgiliana (Bibliografia n. 0435).