Alfonso Traina: un filologo e le sue carte
F. La biblioteca
Tra le passioni di Traina il libro ha sempre occupato uno spazio particolare, non solo come strumento di studio e mezzo di intrattenimento, ma anche come oggetto da ricercare e collezionare.
La sua biblioteca, che tappezzava le pareti di gran parte dell’appartamento di via Savioli, comprendeva oltre 15.000 volumi, tra cui – oltre alla saggistica moderna nel campo della letteratura latina e neolatina (ricchissima la sezione pascoliana) – anche volumi rari e di pregio. Tra questi, un Platone tradotto da Marsilio Ficino (Basileae 1551), acquistato fin dai tempi del liceo, il commento virgiliano di La Cerda (Lugduni 1612) e l’edizione dei Carmina di Pascoli, a cura di Ermenegildo Pistelli e con le illustrazioni di Adolfo de Carolis (Bologna: Zanichelli 1914 [ma 1915]); questo volume era tra quelli a lui più cari: dopo averlo cercato per una vita (era l’unica edizione dei Carmina che mancava alla sua collezione), gli fu regalato per il suo ottantesimo compleanno dagli allievi, dagli amici e dai colleghi delle Università in cui aveva insegnato.
I suoi libri (talora con note di lettura) sono confluiti nella Biblioteca Umanistica ‘Ezio Raimondi’; la catalogazione è ancora in corso, e si prevede che sia ultimata entro la fine del 2023. Ad oggi 77 libri antichi e 5235 volumi moderni sono stati schedati e inclusi nel catalogo del Polo bolognese: sono dunque pienamente fruibili.