Filologia e Storia. Nel laboratorio di Enzo Degani
Ateneo di Naucrati
Degani si occupò anche di prosa di età imperiale. Negli anni Ottanta, a parte alcuni contributi su Luciano e sul romanzo greco (bibl. Degani nr. 102/1984, 158/1988, 159/1988, 176/1989-1990), lo studioso si dedicò soprattutto ad Ateneo di Naucrati, su cui scrisse l’omonima voce per il Grande Dizionario Enciclopedico UTET (bibl. Degani nr. 113/1985). Di certo, l’interesse per i Deipnosofisti non può destare sorpresa in uno studioso di poesia frammentaria, lirica, tragica, comica e gastronomica, oltre che di lessicografia, che ritrovava nell’opera del Naucratita «una sorta di ‘lessico in forma di dialogo conviviale’: [...] una gigantesca compilazione miscellanea, sovraccarica di citazioni – pecus aurei velleris, come ebbe felicemente a dire G.G. Scaligero» (bibl. Degani nr. 349/inedito, pubblicato postumo nel 2010, p. VIII).
Alla fine degli anni Ottanta e per buona parte del decennio successivo, Degani fu coinvolto in un grande progetto d’équipe per la traduzione integrale dei Deipnosofisti. Il progetto, intrapreso su iniziativa della studiosa di Storia dell’Alimentazione June di Schino (su cui si veda anche la sezione Parodia e gastronomia), per vari motivi finì per arenarsi. Si sono comunque conservati la corrispondenza con la Di Schino e con varie case editrici dal 1989 al 1999 e molti materiali inviati da Degani per la richiesta dei finanziamenti: tra questi, oltre a una sintetica introduzione di dieci pagine (pubblicata postuma: bibl. Degani nr. 349/inedito),
si presentano qui il sommario con un breve riassunto del contenuto dei 15 libri, l’indice dei personaggi, alcune pagine dell’ampio indice degli autori citati, con correzioni e integrazioni autografe di Degani, e un elenco con gli autori di opere gastronomiche, in prosa e in poesia, e con i nomi di cuochi celebri:
Oltre a Degani, e sotto la sua stretta supervisione, anche alcuni tra i suoi allievi e collaboratori (Maria Grazia Albiani, Giovanna Alvoni, Francesco Bossi, Gabriele Burzacchini, Eleonora Cavallini, Alberta Lorenzoni, Massimo Magnani, Ornella Montanari, Camillo Neri, Vinicio Tammaro, Renzo Tosi) furono coinvolti nel progetto di traduzione.
Nel 2010, dieci anni dopo la morte di Degani, l’Epitome dal libro I dei Deipnosofisti di Ateneo (bibl. Degani nr. 349/inedito) è stata finalmente pubblicata come XVII volume della collana «Studi» di «Eikasmós». I materiali originariamente preparati da Degani, «una succosa introduzione […], accompagnata da una limpida traduzione (con sobrie note)» (Burzacchini 2001, 474) del testo edito da Kaibel (1887), hanno qui visto la luce – in una forma sostanzialmente immutata rispetto agli originali – grazie alle cure della redazione di «Eikasmós», in particolare di Gabriele Burzacchini, Alberta Lorenzoni e Anika Nicolosi. Come si legge nella Premessa di Burzacchini al volume (p. V), «allo scritto mancò una revisione finale da parte del traduttore, che si prefiggeva una resa fluida ed accattivante, anche al fine di ammorbidire l’impatto del lettore con le non poche asperità del testo epitomato. Non v’è alcun dubbio che egli, con l’acribia che lo contraddistingueva, avrebbe continuato a rimeditare e a rifinire con indefesso labor limae ogni dettaglio della versione e delle note».
Su Ateneo rimangono anche vari materiali manoscritti di Degani: da un lato, vi sono i riassunti di opere di altri autori (per esempio di Gow 1965, Irigoin 1967 e Zorzi 1987), che testimoniano l’abitudine dello studioso a ricostruire la storia degli studi e a documentarsi in modo completo e approfondito, contro la pratica sempre più diffusa dell’‘azzeramento’. D’altro lato, vi sono appunti manoscritti di Degani relativi alla consultazione diretta dei codici e, soprattutto, all’epitome del I libro, molti dei quali confluirono poi tra le note del volume del 2010. Come si può vedere dalle immagini sotto riportate, si ritrovano qui sia brevi annotazioni su punti specifici del testo o della sua traduzione, come quelle relative a 14b (con una proposta congetturale di Degani) e 26d (su una questione lessicale di natura enologica), sia trattazioni più ampie, che partono sempre da una specifica pericope di testo e procedono poi con la discussione delle traduzioni vulgate e di singoli termini, come nelle pagine su 1b:
Alcuni di questi appunti, relativi in particolare a 1e, 5e, 10d-e, 14b, 16c, 23b, 29f, 30e del I libro, furono poi presentati da Degani nel corso di due lezioni del 1996 sul tema Osservazioni critico-testuali all’Epitome di Ateneo, tenute il 17 aprile a Salerno e il 7 giugno a Roma, su invito di Luigi Enrico Rossi. Restano poi gli appunti in preparazione delle lezioni tenute a Bologna per il corso di Letteratura Greca: nell’anno accademico 1996/1997, infatti, Degani tenne un corso monografico su La letteratura erudita di età imperiale, in cui affrontò anche Ateneo. Su questo autore tornò poi l’anno successivo, in occasione di un corso incentrato sulle Χρεῖαι di Macone – un autore di età ellenistica, che ben rientrava nell’interesse di Degani per il Witz del giambo e della commedia –, il cui testimone principale è proprio Ateneo. Si riportano qui alcune pagine tratte dal quadernone di appunti su Macone: dopo una parte introduttiva in cui la trattazione tocca trasversalmente Ateneo, si offre un esempio del fr. 1 di questo autore ellenistico, testimoniato da Ath. VI 242a-b, di cui Degani prima illustra il contenuto, collocandolo nel contesto narrativo dei Deipnosofisti, poi discute le interpretazioni date da altri studiosi per singoli termini, infine offre una propria traduzione:
Burzacchini 2001 = G. B., Enzo Degani †, «Gnomon» LXXIII (2001) 470-476.
Gow 1965 = Machon, The fragments, ed. with. introd. and comm. by A.S.F. G., Cambridge 1965.
Kaibel 1887 = Athenaei Naucratitae Deipnosophistarum libri XV, rec. G. K., I, Lipsiae 1887.
Irigoin 1967 = J. I., L’édition princeps d’Athénée et ses sources, «REG» LXXX (1967) 418-424.
Zorzi 1987 = M. Z., La libreria di San Marco. Libri, lettori, società nella Venezia dei Dogi, Milano 1987.