Filologia e Storia. Nel laboratorio di Enzo Degani

Tragedia e dramma satiresco

L’attività di Enzo Degani sulla tragedia e sul dramma satiresco ebbe inizio già nei primi anni Sessanta con alcune recensioni impegnate – quali la critica alla traduzione pasoliniana dell’Orestiade eschilea del 1960 (bibl. Degani nr. 3/1961), sulla quale, da allora fino a oggi, si è acceso un ampio dibattito, e il botta e risposta con Vincenzo di Benedetto sull’edizione dell’Oreste euripideo di quest’ultimo, pubblicata nel 1965 (bibl. Degani nrr. 32/1967 e 34/1968) – e con un contributo di divulgazione, La fortuna di Sofocle in Italia, uscito sull’Enciclopedia dello Spettacolo (bibl. Degani nr. 9/1962):

Nel corso della sua carriera, Degani dedicò alla tragedia e al dramma satiresco soprattutto note critico-testuali dense di erudizione, recensioni impegnate (molte delle quali uscite su «Eikasmós», dove lo studioso aveva predisposto un’apposita sezione per le recensioni, nell’ottica di un «costante impegno di aggiornamento e valutazione degli studi di settore») e alcuni contributi di divulgazione di alto livello, come Democrazia ateniese e sviluppo del dramma attico. I: La tragedia (bibl. Degani nr. 69/1979) e Griechische Literatur bis 300 v. Chr. (bibl. Degani nr. 310/1997), realizzati nel segno di un’attenta rimeditazione di testi e bibliografia e sulla scia dell’interesse per la storia politico-sociale proprio del suo maestro Carlo Diano.
Nel 1990 Degani intraprese con alcuni suoi allievi un progetto, di cui auspicava il completamento già entro la fine dell’anno ma mai portato a termine, di traduzione e commento dei frammenti tragici per la Biblioteca Universale Rizzoli (BUR) in 5 volumi: uno per Eschilo, affidato a Marco Guardo, cui subentrò Vinicio Tammaro; uno per Sofocle, affidato a Maria Grazia Albiani; due per Euripide, affidati ad Alberta Lorenzoni e Maria Rita Paterlini (cui subentrò la stessa Lorenzoni); e uno per Minori e Adespoti, affidato a Simonetta Nannini, cui subentrarono prima Eleonora Cavallini, poi (dal 1993) Giovanna Alvoni e Gabriele Burzacchini.
Nel 1991 il progetto era ancora in fieri: in una lettera inviata a Richard Kannicht il 29.4.1991, Degani, pur prospettando l’invio in tipografia dei volumi su Eschilo e Sofocle entro l’anno, valutava già l’ipotesi di una dilazione della consegna, in attesa della pubblicazione di Musa Tragica di Kannicht (un riferimento bibliografico obbligato, che uscì proprio nel 1991) e in attesa di sapere la numerazione dei frammenti euripidei che lo studioso avrebbe adottato nella relativa edizione critica (che uscì poi nel 2004).

Come mostra la lettera qui sopra, pur avendo affidato l’incarico della traduzione e del commento dei frammenti ai giovani allievi (da lui considerati veri e propri collaboratori ai fini della realizzazione del progetto), da buon maestro Degani si riservava di rivedere tutto il lavoro e di scrivere introduzioni ai singoli volumi, come quella ai frammenti di Sofocle di M.G. Albiani, nella quale Degani presenta e giustifica il progetto intrapreso:

Allo stato di schema rimase, invece, la prefazione al volume eschileo affidato a M. Guardo:

Le pagine di lavoro preparatorie alle edizioni conservano numerose annotazioni e correzioni puntuali, indicative del metodo di lavoro, del rigore filologico e della dottrina di Degani, che mostrava di avere molto a cuore la riuscita del progetto. La revisione dei materiali era eseguita nel corso di incontri collettivi, secondo un metodo seminariale che riflette la natura collaborativa e aperta della pratica didattica deganiana. Le pagine di traduzione e di commento erano arricchite da Degani con segni di punteggiatura o di correzione eloquenti, annotazioni puntuali di tipo esegetico e letterario, consigli di natura filologica, suggerimenti di parole, ampi commenti o spiegazioni, citazioni, fonti bibliografiche di riferimento; laddove discussioni più estese si rivelassero necessarie, veniva sfruttato il retro dei fogli, con un sistema di frecce e colori che permetteva di associare facilmente la sezione da correggere e il relativo commento.

Al progetto per la traduzione integrale dei frammenti tragici rimandano anche molte sue pagine manoscritte, recanti annotazioni e appunti di varia natura, ad esempio le osservazioni di Degani sul fr. *432 R.2 di Sofocle, in alcune parti inedite (cf. bibl. Degani nr. 191/1991):

ma anche una serie di riassunti dettagliati di opere di recente pubblicazione sulla tragedia frammentaria e sul dramma satiresco (tra cui Ussher 1977, Sutton 1985, Paganelli 1989, Seidensticker 1989), realizzati senza far risparmio di citazioni e richiami bibliografici vari, secondo la buona pratica filologica propria di Degani.

Ancora alla prima metà degli anni Novanta rimandano alcuni corsi monografici di Letteratura Greca su tragedia e dramma satiresco, di cui si conservano numerosi appunti di Degani, che documentava con precisione passi testuali e fonti bibliografiche e preparava con estrema cura le sue lezioni: dalle sue pagine emergono, così, non soltanto il rigore metodologico, la competenza filologica e l’ampiezza delle conoscenze dello studioso, ma anche l’importanza riconosciuta all’attività didattica e alla preparazione dei suoi allievi. Il corso del 1991/1992 era incentrato su L’opera perduta dei tragici greci, con approfondimenti su Sofocle (con particolare riguardo al dramma satiresco), su Cheremone e sui Theoroi o Isthmiastai di Eschilo.

All’anno accademico 1993/1994 risale il corso monografico sul Prometeo incatenato di Eschilo, della cui autenticità Degani fu sempre un fermo sostenitore, di contro alla tesi dell’inautenticità sostenuta da Robert Bees nel Zur Datierung des Prometheus Desmotes (1993), pur recensito positivamente da Degani (bibl. Degani nr. 230/1995). Oltre ai riassunti delle monografie di West 1990 e di Bees 1993, si conservano il programma di Degani per il corso monografico sul Prometeo:

e le pagine in cui, sulla base della monografia di Bees, Degani svolgeva l’argomentazione delle questioni dell’autenticità (die Echtheitsfrage) e della datazione (die Datierungsfrage) del Prometeo sulla base di criteri interni ed esterni, da discutere nel corso delle sue lezioni:

Il metodo di Degani ben emerge dall’articolo Prometeiche provocazioni (bibl. Degani nr. 311/1997), il cui titolo, in realtà, rivela più il carattere provocatorio di molte osservazioni che non l’oggetto prometeico dell’indagine. Come ha notato Avezzù (1999-2002, 260), qui Degani «ridimensionava drasticamente il tentativo di negare l’autenticità del Prometeo sulla base di elementi linguistici. Si tratta di una recisa ed esemplare presa di posizione che ha per oggetto non tanto il problema specifico – se il Prometeo incatenato sia o no di Eschilo – quanto un metodo critico del quale Degani coglieva con grande lucidità i difetti. E infatti del Prometeo resta puntualmente solo la provocazione, e la critica di Degani si appunta piuttosto contro una certa tendenza ad affrontare i testi antichi piegandoli alla propria interpretazione con l’uso indiscriminato dell’emendazione congetturale e sottraendosi alla necessità di fare i conti con una lunga e laboriosa tradizione esegetica, secondo quella procedura che egli usava definire polemicamente l’“azzeramento” della questione».


Abbreviazioni bibliografiche
Avezzù 1999-2002 = G. A., Tragedia, storia e storia della tragedia: Enzo Degani storico della tragedia attica, «Odeo Olimpico» XXIV (1999-2002) 259-269.
Bees 1993 = R. B., Zur Datierung des Prometheus Desmotes, Stuttgart 1993.
Di Benedetto 1965 = Euripides, Orestes (ed. V. D.B.), Firenze 1965.
Kannicht 1991 = R. K.-B.M. Gauly, Musa tragica. Die griechische Tragödie von Thespis bis Ezechiel. Ausgewählte Zeugnisse und Fragmente, Göttingen 1991.
Paganelli 1989 = L. P., Il dramma satiresco. Spazio, tematiche e messa in scena, «Dioniso» LIX (1989) 213-282.
Pasolini 1960 = Eschilo, Orestiade (trad. P.P. P.), Torino 1960. 
Seidensticker 1989 = B. S. (ed.), Satyrspiel, Darmstadt 1989.
Sutton 1985 = D.F. S., The Satyr Play, in P.E. Easterling-B.M.W. Knok (edd.), The Cambridge History of Classical Literature, I: Greek Literature, Cambridge 1985, 346-354.
Ussher 1977 = R.G. U., The Other Aeschylus. A Study of the Fragments of Aeschylean Satyr-Plays, «Phoenix» XXXI (1977) 287-299.
West 1990 = M.L. W., Studies in Aeschylus, Stuttgart 1990.
Per i contributi di Enzo Degani su tragedia e dramma satiresco, si rimanda in particolare ai nrr. 3/1961, 9/1962, 32/1967, 34/1968, 40/1971, 69/1979, 70/1979, 149/1988, 186/1990, 191/1991, 201/1992, 225/1994, 230/1995, 232/1995, 310/1997, 311/1997, 315/1997, 335/1998, 338/1999.
Profili su Degani studioso della tragedia e del dramma satiresco si hanno in Avezzù 1999-2002 e nell’introduzione di Ornella Montanari al capitolo relativo a Tragedia e dramma satiresco in E. Degani, Filologia e Storia. «Scritti di Enzo Degani», Zürich-New York 2004, 175s.; il debito di Degani con Diano sull’interpretazione della tragedia è in G. Arrighetti, Sulla filologia di Enzo Degani, «Eikasmós» XVI (2005) 371-382 (in part. 372-375).