Ezio Raimondi: la biblioteca infinita

Introduzione alla mostra

La mostra espone le fasi significative del percorso intellettuale e accademico di Ezio Raimondi (Lizzano in Belvedere 1924 – Bologna 2014), studioso, professore universitario e lettore a un tempo, attraverso i materiali (libri, lettere, fogli di appunti manoscritti, ciclostilati dei corsi universitari) conservati presso la Biblioteca a lui dedicata del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna. L’obiettivo della mostra – finanziata all’interno del progetto di sviluppo dipartimentale “Dipartimenti di Eccellenza MUR 2023-2027 (L. 232 del 1/12/2016)” – è quello di ripercorrere i momenti fondamentali del percorso di formazione e affermazione intellettuale di colui che è stato fra i più grandi italianisti del XX secolo. Figura di riferimento per la cultura umanistica, e sempre radicato nel territorio bolognese, Raimondi, lettore “su più tavoli”, lungo il suo lavoro di professore e critico letterario ha compiuto un percorso intellettuale con pochi uguali nel panorama italiano ed europeo.

I libri e le carte del professore sono conservati presso la Biblioteca Umanistica “Ezio Raimondi” sezione di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna. Ad oggi dei circa 60.000 volumi risultano esserne stati catalogati 26.000. Inoltre in Dipartimento sono depositati i materiali archivistici, finora parzialmente catalogati, che la figlia Natalia Raimondi ha voluto donare al patrimonio universitario. Questi ultimi sono di natura eterogenea: cartoline, ritagli di giornale, lettere, fino ai preziosissimi “allegati” che si presentano come foglietti recuperati di varia provenienza sui quali Raimondi prendeva appunti relativi ai libri oggetto del suo studio in quel momento. Sono rapide scritture dei numeri di pagine da memorizzare; oppure paginette densamente appuntate anche con matite di diversi colori che segnalano una schematicità e una struttura tutta interna alla mente del lettore. Da notare in ultimo, in merito agli allegati, è il fatto che essi venissero scritti direttamente nella lingua del testo ad esempio in tedesco, francese o inglese.

Per rendere agibile il percorso di Ezio Raimondi, lungo e pluriprospettico, si è creata una suddivisione in otto bacheche-sezioni, ciascuna dedicata o ad una tappa fondamentale e imprescindibile del suo iter (ad esempio “Ezio Raimondi: gli anni della formazione universitaria”), o ad uno degli studi di acclarata rilevanza come la sezione “Un «susurro» eretico: Manzoni senza idillio”.

La prima parte della mostra ripercorre gli autori e gli studi che hanno inquadrato il metodo, tra filologia e critica, del professore: gli studi su Codro e l’Umanesimo a Bologna, Tasso, fino al Barocco e il Seicento. In un secondo gruppo di sezioni vengono riproposti da un lato i fondamentali studi manzoniani, e dall’altro gli affondi sui "contemporanei" con un percorso che evidenzia le riflessioni sull'opera di Renato Serra, Carlo Emilio Gadda e Roberto Longhi di cui Raimondi fu studente. L'ultima "Anomalie di un lettore" riguarda una selezione dei libri fondativi di Raimondi (ad esempio Febvre, Curtius, e Bachtin). Una cronologia ragionata infine chiude la mostra.

Il metodo che si è scelto di utilizzare per approntare la mostra ha seguito un criterio “genealogico”: le singole bacheche cercano infatti di riproporre l’origine, lo sviluppo e il risultato di ogni singolo studio condotto da Ezio Raimondi. Ma anche le circostanze accademiche e non solo che lo hanno fanno nascere: si pensi all’incarico all’Accademia della Crusca le cui fatiche porteranno all’edizione critica dei Dialoghi del Tasso. La costellazione documentaria testimoniata nelle sezioni della mostra si avvale, nei casi in cui il materiale lo consenta, anche di lettere contenenti testimonianze recuperate dai curatori per offrire una approfondita e appropriata comprensione del singolo studio condotto in un determinato momento.

Nelle sezioni si troveranno riproduzioni digitali dei materiali ritenuti fondamentali per comprendere l’iter del professor Raimondi nella veste di studente, studioso, docente universitario, critico e lettore, approntate dal Laboratorio Analogico Digitale (AdLab) presente all’interno Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna. Il corredo visivo delle sezioni è costituito da immagini connesse di volta in volta al singolo percorso intellettuale.


Mostra a cura di Marco Antonio Bazzocchi, Luca Di Nardo e Alberto Di Franco. Mostra virtuale pubblicata il 9 luglio 2024 sul sito Mostre virtuali dell’Università di Bologna.

La costruzione di ogni sezione è stata curata congiuntamente dai tre curatori, ma l'assetto definitivo delle sezioni "L'ingegno Barocco: emblema e acutezza", e "Longhi, Gadda, e Serra: luci riflesse di un prisma" si deve a Marco Antonio Bazzocchi; a Luca Di Nardo quello delle sezioni "Ezio Raimondi: gli anni della formazione universitaria", "Un «susurro» eretico: Manzoni senza idillio" (comprendente anche la sottosezione "I Promessi sposi: le parole e le immagini") e "Anomalie di un lettore: Heidegger, Febvre, Curtius e Bachtin"; ad Alberto Di Franco invece si deve l'allestimento delle sezioni "La prima pietra: Codro e la vitalità di un umanista", "In pellegrinaggio alla Crusca: i Dialoghi del Tasso" e "Tasso, La Gerusalemme e la lente del Manierismo".