Monsieur Giuseppe Raimondi tra Bologna e la Francia

Restauro

Per rendere possibile questa mostra, è stato necessario sottoporre i materiali presenti nel Fondo archivistico ad un delicato e meticoloso processo di restauro, che li riportasse in condizioni ottimali per l’esposizione al pubblico. Il restauro è stato condotto dalle restauratrici specializzate del laboratorio Post-Scriptum, sotto l’attenta supervisione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Emilia-Romagna.

In particolare, il restauro ha riguardato i quattordici Album, probabilmente composti dallo stesso Raimondi in occasione della mostra del 1977, dai quali sono stati prelevati i materiali esposti nella mostra attuale. Gli Album sono dedicati a importanti corrispondenti di Raimondi e ciascuno raccoglie diverse tipologie di documenti: lettere manoscritte, cartoline postali, disegni originali e riproduzioni, ritagli di giornali, copertine di libri, opuscoli, riviste, locandine ripiegate, ecc. Si tratta di quattordici raccoglitori in plastica ad anelli da ufficio, di due diverse dimensioni, provvisti di buste perforate in plastica che contengono i documenti. I documenti (sia originali sia riproduzioni e fotocopie) sono montati su cartoncini di vario colore e tipologia, tramite nastro adesivo, punti di colla o angolini autoadesivi per fotografie; per le opere che necessitano una fruizione recto/verso, i cartoncini sono ritagliati in modo tale da creare un passe-partout. Ogni cartoncino è inserito in una busta di plastica numerata; in alcuni casi i documenti di formato inferiore sono stati inseriti in buste non perforate e allegate alle buste principali tramite nastro adesivo, con montaggio a bandiera. Sono inoltre presenti dei documenti sciolti, non inseriti in buste, tra questi anche gli indici, manoscritti o fotocopiati.

È chiaro che gli album e le buste, non essendo in materiale idoneo alla conservazione, nel tempo hanno evidenziato criticità. Soprattutto le buste versavano in uno stato più critico, poiché il loro fisiologico degrado ha spesso causato l'adesione delle buste tra loro, accentuata anche dal deterioramento del nastro adesivo, rendendo così la fruizione difficoltosa. Inoltre, le buste presentavano ondulazioni e deformazioni importanti, tagli lungo la linea di chiusura e rotture in corrispondenza dei fori. Molto spesso sui documenti si rilevavano tracce del collante del nastro adesivo che è penetrato all'interno delle fibre della carta; in alcuni casi la macchia rende difficoltosa anche con la lettura. Il deterioramento degli adesivi utilizzati ha causato addirittura il distacco dei documenti dal supporto, dando origine a danni importanti, come strappi, pieghe e lacerazioni della carta.

Il progetto di restauro ha comportato innanzitutto la sostituzione degli album con materiali idonei alla conservazione (buste e cartoncini adeguati), rispettando il più possibile la disposizione e la sequenza delle opere. Dopo lo smontaggio, tutti i documenti sono stati numerati singolarmente con riferimento alle schede originali. Il materiale è stato sottoposto ad una prima depolveratura, alla quale è seguita una puntuale pulitura meccanica, a secco e localizzata per via umida. Per attenuare le macchie causate dal collante penetrato all'interno delle fibre della carta, si è fatto un tentativo con solventi idonei ma, dato che in molti casi l'inchiostro dei manoscritti era solubile, si è optato per una pulitura a secco con gomma di para che ha permesso di eliminare il collante ancora attivo, ma non ha rimosso l'alone delle macchie lasciate dall'adesivo, ormai fortemente penetrato nella carta. La fase seguente ha riguardato il restauro dei danni meccanici con materiali reversibili e idonei alla conservazione. Infine, i documenti sono stati montati con apposite brachette direttamente sui supporti in cartoncino o inseriti in strutture a passe-partout.

L’intero processo di restauro e salvaguardia dei documenti danneggiati è stato fondamentale per poter allestire l’attuale mostra presso la biblioteca dell’Archiginnasio, consentendo di esporre i documenti nelle migliori condizioni possibili. Il restauro e la mostra rientrano nel più ampio progetto di valorizzazione del Fondo archivistico di Giuseppe Raimondi promosso dal Dipartimento di Filologia classica e italianistica all’interno della ‘Iniziativa Dipartimenti di Eccellenza MIUR (L. 232 del 01/12/2016)’.