La ricezione di Vico e il primo Novecento italiano

Raffaele Pettazzoni

Le ricerche di Raffaele Pettazzoni hanno contribuito in maniera decisiva allo sviluppo e alla diffusione della storia delle religioni in Italia. Infatti, se si esclude un primo insegnamento di storia della Chiesa e del Cristianesimo a Napoli, sua è la prima cattedra ufficiale della disciplina, inaugurata nel 1924 presso l’università La Sapienza, a Roma. Nella prolusione tenuta dallo studioso in tale occasione, appare evidente l’intento compiutamente storicista del suo metodo, che interpreta la storia del fenomeno religioso quale esempio particolare di una storia che diventa, vichianamente, universale: «La storia di una data forma della religione […] non si può fare astraendo dalle altre forme di quell'universale ch’è la religione e dal loro svolgimento, così nella storia religiosa di un popolo, di un paese, di un'epoca particolare si riflettono tutti gli altri aspetti di quell'universale ch’è la storia».

Il pensiero di Vico emerge in controluce (e non solo) in diversi momenti della riflessione pettazzoniana: esso, infatti, costituisce un punto di riferimento solido e costante. Nella prefazione acclusa alla prima edizione de L’essere celeste nelle credenze dei popoli primitivi (1922), per esempio, lo studioso lamenta la condizione di arretratezza che la storia delle religioni sconta in Italia, soprattutto rispetto ad altri contesti europei; e in questo quadro la sua ricerca sulle personificazioni religiose del cielo si inserisce a quella che definisce come «tradizione di pensiero schiettamente italiana, risalente a G. B. Vico». In effetti, letta da questa specola, la ricerca di Pettazzoni, che indaga e discute un grandissimo numero di credenze religiose riguardanti gli esseri celesti, appare come l’approfondimento di quanto già abbozzato nella Scienza nuova, ovvero l'ampliamento dell’intuizione vichiana secondo cui «quando il Cielo finalmente folgorò, tuonò con folgori, e tuoni spaventosissimi», gli uomini d’allora, giganti, «spaventati, ed attoniti dal grand’ effetto, di che non sapevano la cagione, alzarono gli occhi, ed avvertirono il Cielo: e […] si finsero il Cielo esser’ un gran Corpo animato». 

Il debito con Vico si riscontra altresì nella validità ontologica ed euristica attribuita al mito e ai suoi prodotti artistici (elemento che, non a caso, sarà tra le ragioni che condurranno Benedetto Croce a un’accanita ostilità verso la storia delle religioni). Lo studioso tratta infatti i prodotti del mito quali documenti storici significativi , capaci di rendere testimonianza delle fasi più remote della storia umana. A differenza di Croce, che non considera il mito come categoria autonoma, per Pettazzoni esso è, nuovamente con Vico, il particolarissimo modo di pensiero proprio delle menti dei primi uomini, a sua volta anch’esso inserito in quel flusso della storia che procede secondo le stesse direttive immaginate proprio da Vico: «Verrà un giorno – scrive Pettazzoni nel 1947 – in cui anche i miti delle origini perderanno la loro ‘verità’ e diverranno a loro volta ‘storie false’, ossia favole – e ciò avverrà quando anche il loro mondo, costituitosi sulle rovine del primo andrà a sua volta in frantumi per dar luogo ad una ulteriore formazione diversa. Così infatti procede la storia, per successive disgregazioni e reintegrazioni, dissolvimenti e rinascite, nella perenne alternativa del vivere e del morire».


Bibliografia:

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S. Giusti, Storia e mitologia. Con un’antologia di testi di Raffaele Pettazzoni, Bulzoni, Roma, 1988.
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R. Pettazzoni, Dio. Formazione e sviluppo del monoteismo nella storia delle religioni. Vol. I. L’essere celeste nelle credenze dei popoli primitivi, Athenaeum, Roma, 1922. 
R. Pettazzoni, La verità del mito, in «Studi e Materiali di Storia delle Religioni», XXI, 1947-48, pp. 104-116.
N. Spineto, La storia delle religioni nelle riviste italiane di inizio secolo, in La riforma della Chiesa nelle riviste religiose di inizio Novecento, M. Benedetti, D. Saresella (a cura di), Edizioni Biblioteca Francescana, Milano, 2010, pp. 283-311.
N. Spineto, Storia e storici delle religioni in Italia, Edizioni dell’Orso, Alessandria, 2012.
M. Mazza e N. Spineto (a cura di), La storiografia storico-religiosa italiana tra la fine dell’800 e la seconda guerra mondiale, Edizioni dell’Orso, Alessandria, 2014.