La ricezione di Vico e il primo Novecento italiano

Ernesto de Martino

L’apparizione de Il mondo magico, pubblicato da Ernesto de Martino nel 1948, costituisce una tappa fondamentale dell’antropologia italiana. L’autore intende mostrare il funzionamento di quella che potrebbe essere definita come l’età magica della storia, ovvero quel periodo storico in cui le pratiche magiche avevano il compito di assicurare la presenza dell’uomo dal rischio della sua dispersione: «Un’altra epoca, – scrive De Martino –  un mondo storico diverso dal nostro, il mondo magico, furono impegnati appunto nello sforzo di fondare l’individualità, l’esserci nel mondo, la presenza, onde ciò che per noi è un dato o un fatto, in quell’epoca, in quell’età storica, stava come compito e maturava come risultato». Il testo prosegue di fatto lo sforzo già avviato col primo saggio, Naturalismo e storicismo nell'etnologia (1941), con il quale De Martino aveva puntato a mettere alla prova il sistema crociano nel campo dell’etnologia, disciplina all’epoca in fase di sviluppo. L’opera dell’antropologo si dipana così come l’ampliamento di uno sforzo che Vico aveva solo immaginato, come esplicitamente indicato nella prefazione de Il mondo magico: «È da sperare almeno questo: che sia stata avviata la comprensione di quel mondo di cui Vico disperava che si potesse mai fermare l’immagine». 

Il saggio si pone sul solco di quanto già esposto in Naturalismo e storicismo e, soprattutto, emerge quale operazione profondamente vichiana: la chiara volontà di storicizzare tutto il corso dell’esistenza umana, unita all’idea che anche le fasi più remote e oscure della storia dell’uomo meritano di essere indagate nella loro specificità, rendono l’opera di De Martino un esempio di ricezione e attualizzazione della lezione di Vico. Il filosofo napoletano non è certo l’unico referente di De Martino, che non a caso, soprattutto per la sua seconda opera, muove in particolare dalla lezione di Vittorio Marchioro ed Ernst Cassirer – due mediatori, se così si può dire, particolarmente in linea col pensiero di Vico.

L’ascendenza vichiana del progetto di De Martino contribuisce altresì a far comprendere perché, al netto di alcune differenze, già recensendo Naturalismo e storicismo Remo Cantoni parlò del «nostro Vico»: lo studioso, infatti, comprese quanto forse al De Martino di allora era ancora poco chiaro, e che invece sarebbe divenuto più evidente qualche anno dopo col Mondo magico: e cioè che il proposito di estendere la metodologia storicista, cioè andare oltre Croce, significava recuperare lo storicismo di Vico, nonché riprendere quell’interesse verso epoche della storia umana tanto lontane quanto storicamente significative, come testimoniato dall’età del magismo. 

E certo, il primo testo di De Martino nasce con l’intento di mantenersi entro il sistema crociano, ma si tratta di un crocianesimo ampliato e rivisitato: un crocianesimo dunque che, proprio in virtù di tali spinte eversive rispetto all’ortodossia di Croce, in un certo senso si annulla, di modo che proprio il ricorso a Vico per legittimare lo studio dell’epoca mitica fa sì che De Martino si allontani da Croce grazie a diverse sollecitazioni filosofiche. Tra queste, quella vichiana emerge come quella che più delle altre conduce De Martino (e non solo) verso il superamento di Croce, nonché verso una ricostruzione antropologica ed etnologica di grandissimo interesse ed originalità.


Bibliografia:

P. Angelini, Ernesto De Martino, Carocci, Roma, 2008.
E. De Martino, Naturalismo e storicismo nell’etnologia, Argo, Lecce, 1997.
E. De Martino, Il mondo magico. Prolegomeni a una storia del magismo, Einaudi, Torino, 2022.
R. Evangelista, Le civiltà mortali, ovvero l’unità della storia umana. Un De Martino vichiano?, in «Bollettino del Centro Studi Vichiani», XLIV, 2014, pp. 131-164.
R. Evangelista, La verità del mito. Spunti vichiani in due voci italiane del ‘900 (Ernesto De Martino, Furio Jesi), in Vico et le XXe Siècle, D. Luglio (a cura di), in «Revue Des Études Italiennes», LXV, 1-4, 2019, pp. 147-161.
G. Imbruglia, Ernesto De Martino tra Croce, Vico e Cassirer, in Id., Illuminismo e storicismo nella storiografia italiana, Bibliopolis, Napoli, 2003, pp. 217-256.
A. Momigliano, Per una storia delle religioni nell’Italia contemporanea: Antonio Banfi e Ernesto de Martino tra persona e apocalissi, in «Rivista storica italiana», XCIX, 2, 1987, pp. 435-456.
G. Sasso, Ernesto De Martino fra religione e filosofia, Bibliopolis, Napoli, 2001.