La ricezione di Vico e il primo Novecento italiano
Ernst Cassirer
Ritrovare chiare tracce della filosofia di Vico nel pensiero di Ernst Cassirer non stupisce. Appare quasi naturale che il filosofo tedesco, uno dei più interessati alla definizione del significato delle forme simboliche, abbia guardato con particolare interesse a Vico, a sua volta così attento al portato simbolico del linguaggio, delle metafore e del mito. L’influenza vichiana si riscontra altresì nell’idea di storia di Cassirer, che riprende il principio del verum factum per declinarlo in modo affatto nuovo: «Le personalità, che vivono, operano e sono, non nei loro atti di vita accidentali, ma nelle loro opere – le opere, i “monumenta”, che in quanto tali “testimoniano”, danno testimonianza, aere perennis delle personalità creatrici. La testimonianza attraverso il prodotto, il creato – questo è il tema del comprendere storico».
È nell’attenzione alle forme simboliche che l’influenza vichiana diviene preponderante. Difatti, mentre Vico viene citato sin dal primo saggio risalente al 1902, Leibniz' System in seinen wissenschaftlichen Grundlagen (1902), in cui il filosofo viene paragonato a Leibniz in chiave anti-cartesiana, l’obiettivo generale dei tre volumi della Philosophie der symbolischen Formen (1923, 1925, 1929), ovvero quello di fondare una scienza che sia in grado di sistematizzare e comprendere compiutamente le differenti forme simboliche (come mito, linguaggio, arte e religione), si pone in continuità col medesimo tentativo operato da Vico. Cassirer muove infatti da un assunto profondamente vichiano: «L’uomo – nota il filosofo – non può più sottrarsi alle condizioni di esistenza che lui stesso si è creato; egli deve conformarsi ad esse. Non vive più in un universo soltanto fisico ma in un universo simbolico. Il linguaggio, il mito, l’arte e la religione, sono i fili che costituiscono il tessuto simbolico, l’aggrovigliata trama dell’umana esperienza».
All’interno di questo universo simbolico, tra le diverse forme in cui lo spirito si materializza simbolicamente il mito assume un posto di assoluta centralità. In questo modo il pensiero di Cassirer si pone sul solco tracciato da Vico, che, insieme a Christian Gottlob Heyne in Germania, aveva gettato delle solidissime basi per il recupero del pensiero mitico. Ed è proprio dal pensiero mitico, Das mythische Denken, che prende il titolo il il secondo volume della Philosophie, in cui, applicando nuovamente al mito la metodologia del verum factum, Cassirer scrive come «il mondo del mito non è un mero prodotto dell’estro o del caso, esso ha invece le sue proprie leggi fondamentali che ne regolano l’attività formatrice e influiscono su tutte le sue particolari manifestazioni. Nel campo dell’intuizione artistica diviene subito perfettamente evidente che il cogliere una forma estetica nel mondo sensibile è reso possibile solamente dal fatto che noi stessi produciamo, creandoli, gli elementi fondamentali della forma». Da questa prospettiva quello del mito emerge dunque come un ambito dello spirito sempre presente nell’uomo, sia esso il bestione delle caverne o il razionale uomo moderno.
In altre parole, la dimensione mitica è un problema perenne della filosofia, una sua questione sempre centrale, cosicché affrontarla significa tornare nuovamente a Vico: «Il mito diventa un problema della filosofia in quanto si esprime in esso una tendenza originaria dello spirito, un’autonoma facoltà formatrice della coscienza. Ovunque si esige una complessiva visione sistematica dello spirito, la ricerca conduce necessariamente ad esso. Sotto questo aspetto Giambattista Vico, come è stato il fondatore della moderna filosofia del linguaggio, così è stato anche il fondatore di una filosofia della mitologia completamente nuova».
Bibliografia:
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E. T. Gadol, The Idealistic Foundations of Cultural Anthropology: Vico, Kant and Cassirer, in «Journal of the History of Philosophy», XII, 2, 1974, pp. 207-225.
M. Martirano, Itinerari cassireriani intorno a Vico, in «Revue des études italiennes», LXV, 1-4, 2019, pp. 147-161.
I. Randazzo, Immaginazione creatrice: dal primitivo al simbolico nella riflessione di Ernst Cassirer, in «Aesthetica Preprint», CCXX, 2022, pp. 173-182.
D. P. Verene, Vico’s Influence on Cassirer, in «New Vico Studies», III, 1985, pp. 105-111.
