Bononia, -ae
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Bononia, -ae
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Il latino è una lingua piuttosto visibile nel paesaggio linguistico bolognese e, diversamente da quello che si potrebbe pensare, non è presente solo in epigrafi e targhe storiche, ma viene spesso utilizzata anche da diversi esercizi commerciali per la denominazione della propria attività. Il motivo di questa scelta potrebbe affondare le proprie radici nella volontà di recuperare le proprie origini linguistiche o di utilizzare delle espressioni dalla patina prestigiosa. Spesso si tratta di motti o espressioni fossilizzate che già da tempo sono state reintrodotte nel lessico dell'italiano, tanto che probabilmente alcuni parlanti non saprebbero riconoscere lo stampo latino di alcune di esse: si pensi ad esempio al termine 'virus', da molti erroneamente attribuito all'inglese e da alcuni, per questa ragione, anglicizzato nella pronuncia. Alcuni locali utilizzano il latino per dare un prestigio maggiore alla propria attività. Siamo però sicuri che tali denominazioni siano trasparenti a tutto il pubblico? In ogni caso, attireranno l'attenzione per la loro originalità. Bologna presenta inoltre un ricco inventario delle più classiche iscrizioni ed epigrafi latine, presenti in tutta la città, così come in molte altre città italiane ed europee, a testimonianza di un passato e di radici culturali comuni. A questo fenomeno ha contribuito certamente la Chiesa che, utilizzando il latino in alcune attività ancora oggi, lo rende in qualche modo ancora vivo e ne garantisce la visibilità.
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1. Copertina dell'album.png
Zona Pratello. Lo studio di un tatuatore riprende una famosa espressione latina dandole nuova vita e ricontestualizzandola in una forma d'arte tutta nuova: paura del vuoto non più sulla tela ma sulla propria pelle.
Zona Saffi. Menu a tema.
Zona San Felice. Associazione enogastronomica emiliana gioca con il latino e il famoso motto "De gustibus non disputandum est", alludendo alla sigla della provincia di Bologna: Degusti-BO.
Viene dall'Eneide (VI, 673) l'iscrizione su questa porta di un palazzo bolognese. Dante, nel Purgatorio (VII, 40) rende il suo significato così: "luogo certo non c'è posto", per nessuno è stabilita una sede immutabile.
Zona San Felice. Iscrizioni latine che raccontano una storia... Chi la traduce? (trovate testo e traduzione qui: https://www.storiaememoriadibologna.it/chiesa-soppressa-di-san-nicolo-di-san-felice-la-cr-1583-opera).
Zona Saffi. Aures: orecchie. Centro specializzato in apparecchi acustici sceglie di utilizzare una denominazione latina.
Focus, in un acrostico e con una nuova accezione.
Omnia bar: avrà davvero "tutte le cose"?
Habitat: forma verbale latina che è diventata un elemento del lessico scientifico internazionale. Qui riadattata in quella che probabilmente è la pubblicità di un locale di musica techno di Bologna.
La successione storica degli interventi su questo portico e le differenze tra i loro committenti sono rispecchiate nel passaggio dal latino all'italiano.