La ricezione di Vico e il primo Novecento italiano
Le linee di ricerca
Vico, «poeta del mondo primitivo» (F. Flora) e «commosso filosofo dei primi uomini» (G. Ferrata), considera la poesia come l’autentica storia dell’umanità, e affida a essa il senso complessivo della sua Scienza nuova. Primitivo, poesia e storia sono le tre direttrici, indissolubilmente legate tra loro, lungo le quali la presenza di Vico nella letteratura e nella cultura italiana tra le due guerre si manifesta nitidamente.
La prima riguarda le ricerche vichiane attorno alla mentalità primitiva, e fa del pensatore napoletano il precursore dell’antropologia; la seconda, la poesia, nella sua doppia e ambivalente accezione di prodotto estetico e di primordiale attività di espressione di realtà sensibili. La terza e ultima direttrice considera invece la storia, intesa sia come vera e propria poesia dei primi uomini sia come processo ideale delle civiltà umane.