Per imagines. Classici latini e libri d’artista da Dürer a Picasso

19. DE PISIS | Catullo

Il volume contiene una antologia di 79 carmi (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 16, 17, 22, 24, 25, 26, 27, 29, 31, 30, 36, 38, 37, 34, 39, 40, 41, 44, 42, 43, 45, 46, 47, 49, 50, 48, 51, 52, 53, 57, 58, 60, 69, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 68, 69, 70, 73, 75, 76, 77, 82, 91, 89, 83, 85, 86, 87, 94, 96, 101, 102, 104, 107, 105, 108, 109, 113, 115, 116) tradotti da Vincenzo Errante (autore anche dell’edizione commentata La poesia di Catullo, vol. I: Saggio biografico e critico, scelta e traduzione in versi; vol. II: Commento, Milano, Hoepli 1945). Le litografie di De Pisis sono 17: 14 illustrazioni a fronte del testo, a piena pagina, al c. 4 (p. 11), 31 (p. 39), 43 (p. 55), 51 (p. 65), 61 (p. 75), 62 (p. 85), 63 (p. 95), 64 (p. 105, 115, 123), 68 (p. 141), 75 (p. 149), 87 (p. 157), 116 (p. 167); 3 illustrazioni sono nel testo al c. 11 (p. 23), 22 (p. 31), 34 (p. 47). Nella realizzazione dell’opera, De Pisis fa ricorso (sono sue parole) a “disegni … liberi” che “vogliono avere espressamente un carattere ironistico e anti classico”, dissonante con l’originale, per evocare un primitivo mondo gioioso. La tiratura avrebbe dovuto essere acquarellata da De Pisis, ma per le difficoltà del periodo di guerra e difficoltà di stampa, solo pochi esemplari furono colorati parzialmente. Uno è conservato presso le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea: Museo Filippo de Pisis di Ferrara (cf. https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=189347&force=1).