Lucretia Estensis de Borgia. Tra biografia e narrazione nelle carte dell'Archivio di Stato di Modena

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54. Lettera di Francesco Castelli ad Ercole I d'Este. Ferrara, 28 settembre 1502.

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54. Lettera di Francesco Castelli ad Ercole I d'Este.
Ferrara, 28 settembre 1502.

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ASMo, Archivio Segreto Estense, Archivio per materie, Medici e medicina, b. 21, fasc. IV, «Lucrezia Borgia», s.fasc. «Castelli Francesco», n. 37.

«Illustrissimo signore mio et caetera. Io mando la recepta de lo Hippocrate a la excellentia vestra et rasonando cum madama, mi domandò se del vino de Sirimia il se potesse farne che bono fusse, io risposi a sua signoria che sì, per modo che compresi dal medico suo haverne havuto intra loro rasonamento, digando che il vino ferrarese non era bono; ozi ne mandarò de una mostra a la signoria vestra, credo non despiacerà. Madama incomenza haver la sgariola et non rasona se non de qualche bona vivanda, questa sera io ge donai uno pernigone quale manzotte tutto in maniera che cagnosco che ne manzerebbe se sua signoria ne havesse, vero è che non ge manchano quelli de Zanone Pascholetto, il quale al promettere è molto più facile che non son io, pur credo haver ateso a la promessa de li porchetti, ma lui non ha già facto quanto promesse de mandar a madama ogne zorno qualche fasano zovene overo pernigone. La signoria vestra faza far de le nevole a Michiele per madama, perché qui non è persona che ne sapia fare; la febre ce ha lassati Dio gratia et cusì presto serà expedito la cura muliebre. Questa sera madama me ha detto come Theodora ge ha dimandata licentia et che sua signoria molto voluntieri ge l’à data, voleva alora basarge la mano, non volse et me comesse dovesse dirne una parola al signore don Alfonso, non altro sempre me aricomando in bona gratia a vestra excellentia. Ferrarie, 28 septembris 1502.
Eiusdem dominationis vestrae
Franciscus Castellus servus»

Recepta de lo Hippocrate: Presumibilmente una ricetta per qualche preparazione curativa. È verosimile che
si tratti di una vera e propria ricetta gastronomica.
Sgariola: Probabilmente forma dialettale derivata da Ascaris, specie di vermi, da cui il verbo greco «ασκαρίζω»,
usato da Ippocrate e Galeno col significato di “agitarsi” e riferito al movimento del feto al volgere del termine
del parto (si confronti con Marcovecchio, Dizionario etimologico dei termini medici)
Pernigone: Pernicione, pernice grossa. La pernice è una specie appartenente ai fasanidi ed era selvaggina di
gran pregio (cfr. Trenti, Voci di terre estensi; GDLI).
Nevole: Cialde dolci, «nevole… fatte cum zucaro». È voce dialettale antica, da nuvola, erano infatti «cialde
sottilissime e leggere, appunto come nuvola» (cfr. Trenti, Voci di terre estensi; GDLI).

Francesca Speranza

Date

28-09-1502

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