Dall’Alma Mater al mondo. Dante all’Università di Bologna
Item
40. Marcantonio Pasi, Belriguardo. <fine XVI sec./inizio XVII sec.>.
Title
40. Marcantonio Pasi, Belriguardo.
<fine XVI sec./inizio XVII sec.>.
<fine XVI sec./inizio XVII sec.>.
Description
ASMo, Mappario estense, Territori, n 140, Belriguardo.
Nel disegno è possibile riconoscere l’ampia peschiera antistante il palazzo, alimentata dalle acque del Sandalo, e la torre merlata con l’orologio a forma di sole fattovi collocare dal duca Alfonso II nel 1562. Dall’ingresso principale si accede alla prima corte, con ambienti a doppio livello, e sul lato sinistro si notano ulteriori fabbricati accessori e di servizio, fra cui sappiamo esservi state le stalle, la barchessa e l’ambiente fatto realizzare da Alfonso II per il gioco della racchetta. Non sono riportati né la seconda corte né gli ampi giardini, dei quali resta solo un accenno negli alberi e
boschetti rappresentati sul retro e sul lato destro della mappa.
Sono invece dettagliatamente indicati, con i nomi dei loro proprietari, i poderi e i mulini che si snodavano nella campagna verso sud lungo il corso del Sandalo, e la motta, il rialzo artificiale corrispondente al Monte Santo.
Nel documento è presente una filigrana (Briquet n. 6291: due frecce incrociate sormontate da una stella), il cui uso è documentato nella seconda metà del XVI secolo, e il monogramma dell’autore, MAP.
Annalisa Sabattini
Nel disegno è possibile riconoscere l’ampia peschiera antistante il palazzo, alimentata dalle acque del Sandalo, e la torre merlata con l’orologio a forma di sole fattovi collocare dal duca Alfonso II nel 1562. Dall’ingresso principale si accede alla prima corte, con ambienti a doppio livello, e sul lato sinistro si notano ulteriori fabbricati accessori e di servizio, fra cui sappiamo esservi state le stalle, la barchessa e l’ambiente fatto realizzare da Alfonso II per il gioco della racchetta. Non sono riportati né la seconda corte né gli ampi giardini, dei quali resta solo un accenno negli alberi e
boschetti rappresentati sul retro e sul lato destro della mappa.
Sono invece dettagliatamente indicati, con i nomi dei loro proprietari, i poderi e i mulini che si snodavano nella campagna verso sud lungo il corso del Sandalo, e la motta, il rialzo artificiale corrispondente al Monte Santo.
Nel documento è presente una filigrana (Briquet n. 6291: due frecce incrociate sormontate da una stella), il cui uso è documentato nella seconda metà del XVI secolo, e il monogramma dell’autore, MAP.
Annalisa Sabattini