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Bulåggna

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Bulåggna

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Anche se il processo di globalizzazione ha aumentato l'impiego delle lingue straniere nelle scritture esposte e per le vie della città, è comunque significativo che un certo spazio resti riservato alle varietà locali parlate sul territorio nazionale, ma diverse dall’italiano. È il fenomeno delle cosiddette risorgenze dialettali: il dialetto, un tempo ostracizzato nello spazio pubblico, riaffiora non soltanto nei graffiti o sulle insegne, ma anche in produzioni musicali e serie tv o per le piattaforme digitali, come le recenti - e celebrate - "Gomorra", in cui si parla quasi solo napoletano, e "Strappare lungo i bordi", dove si usa il romanesco. Il ricco patrimonio linguistico italiano così si rispolvera e si rinnova, con l’auspicio di poterlo mantenere vivo anche nelle sue più sottili sfumature. Se avete voglia di conoscere qualche parola dell’italiano parlato a Bologna o qualche parola di dialetto bolognese, potete visitare questa pagina web: https://www.turismo.bologna.it/gli-11-termini-dello-slang-bolognese-che-devi-conoscere/

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1. Copertina dell'album.png Alla figura dell’‘umarell’, termine del bolognese che indica il signore anziano, il comune ha dedicato una piazzetta. Si noti l’ibridismo presente nel cartello: il plurale non è quello regolare bolognese, ma è formato con la -s tipica dell'inglese. Centro di Bologna. Insegna dialettale di un'orologeria. È interessante notare che il negozio si trova sulle Pagine Gialle e su www.paginebianche.it solamente con il nome in italiano. Zona universitaria. Italiano e dialetto convivono su un cartellone che annuncia un ciclo di spettacoli teatrali. Zona Saffi. "Togli il rusco e salva il bosco": lo slogan è comprensibile forse solo ai bolognesi, tuttavia l'immagine di sfondo permette di comprendere il messaggio indipendentemente dall’uso spiccatamente bolognese di 'rusco', cioè "pattume". 'Ciappino' è un termine nello slang bolognese che ha il significato di affare, incombenza da assolvere, ma anche piccolo lavoro domestico. Zona Pratello. Locale per drink e aperitivi. Si noti come in questo caso non si ha una frase in italiano nella quale è inserita una singola parola di dialetto, ma un’intera frase in bolognese. Nell'italiano parlato a Bologna, così come in dialetto, 'bazza' significa "intrallazzo". Con questa parola si può intendere anche un affare poco trasparente, ma di sicura convenienza. Zona universitaria. Uno sticker pubblicitario della parata per bambine, bambini, adolescenti e per i loro accompagnatori e accompagnatrici, cioè 'par tòt', per tutti, nel 2021 dedicata al canto delle balene. Termine utilizzato principalmente dai 'regaz' bolognesi è 'balotta', che significa gruppo, insieme di amici. Viene usato anche nell'espressione 'fare balotta', ossia chiacchierare, fare conoscenza con qualcuno. Zona Saffi. In questo dialogo a fumetti, la seconda voce, quella a destra, risponde all'invito della prima usando un'espressione tipicamente romana: "Ma te pare!”. Si sa che ogni regione ha il suo termine locale per indicare i famosi dolci di carnevale fritti: chiacchiere, bugie, sfrappole... ne conoscete altri? Zona Pratello. Il messaggio riporta una tipica espressione del dialetto milanese, che ormai si può dire sia diventata patrimonio linguistico comune.

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