Il Segno di Ariosto. Autografi e carte ariostesche nell'Archivio di Stato di Modena.
Item
29. Lettera di Ludovico Ariosto ad Alfonso I d'Este. Castelnuovo, 5 marzo 1524.
Title
29. Lettera di Ludovico Ariosto ad Alfonso I d'Este. Castelnuovo, 5 marzo 1524.
Description
ASMo, Archivio segreto estense, Cancelleria, Archivio per materie, Letterati, b.3, fasc. 57. Edizione Angelo Stella 1984 n. 143.
«<Illustrissimo et e>xcellentissimo Signor mio. Gli homini di Cicerana hor hora m’hanno <riferito> che Donatello con parecchi banditi è in quella terra, et hi<eri usò> certa violentia a un poverhomo, che messero taglia <ad esso p>overhomo e non la potendo pagare lo battero: se quelli d<al> Silico che voriano la gratia da Vostra Signoria facessero quello che g<ià> s’hanno proferto, di cacciar li altri banditi, questi ribaldi non s’ardiriano di stare in Cicerana. Appresso, li balestrieri hoggi erano iti così a solazzo a piedi <alla> Pieve, che qui a un miglio è lontana, e volendo andare <alla c>anonica, fu loro asserato l’uscio incontro da questi fra<belli del6gt; Moro dal Silico banditi, e facendo punta li balestrie<ri per e<ntrare dentro, si affacciò un di loro, e disse alti ba<lestrieri che> se non si levavano li taglieriano a pezzi. Il Capitano mandò sùbito ad avisare. Io m’ero mosso con questi di Castel<novo> per andarlo a soccorrere, e quando son stato fuor dei b<orgo> mi è vennuto un balestriero all’incontro che mi ha detto <che il> prete per un uscio di drieto li ha fatto fuggire. Io <son> tornato indrieto, et ho scritto questa perché ho un messo <che> hor hora parte, né posso sapere questa cosa bene perché <il> Capitano de’ balestrieri non è tornato anchora: questa <serva> solo per avisare vostra Signoria che questi dal Silico si dovrebbo<no ac>contentare di essere lasciati stare a Cicerana et al Silico, senza volere ogni giorno venire su le porte <qui di> Castelnovo. E forse, se investigherò meglio la cosa, <scoprirò6gt; che qualche altro bandito doveva essere .
<Castelnovi, 5 Martin 1524>.
<Servitor Ludovicus Ariostus>.»
«<Illustrissimo et e>xcellentissimo Signor mio. Gli homini di Cicerana hor hora m’hanno <riferito> che Donatello con parecchi banditi è in quella terra, et hi<eri usò> certa violentia a un poverhomo, che messero taglia <ad esso p>overhomo e non la potendo pagare lo battero: se quelli d<al> Silico che voriano la gratia da Vostra Signoria facessero quello che g<ià> s’hanno proferto, di cacciar li altri banditi, questi ribaldi non s’ardiriano di stare in Cicerana. Appresso, li balestrieri hoggi erano iti così a solazzo a piedi <alla> Pieve, che qui a un miglio è lontana, e volendo andare <alla c>anonica, fu loro asserato l’uscio incontro da questi fra<belli del6gt; Moro dal Silico banditi, e facendo punta li balestrie<ri per e<ntrare dentro, si affacciò un di loro, e disse alti ba<lestrieri che> se non si levavano li taglieriano a pezzi. Il Capitano mandò sùbito ad avisare. Io m’ero mosso con questi di Castel<novo> per andarlo a soccorrere, e quando son stato fuor dei b<orgo> mi è vennuto un balestriero all’incontro che mi ha detto <che il> prete per un uscio di drieto li ha fatto fuggire. Io <son> tornato indrieto, et ho scritto questa perché ho un messo <che> hor hora parte, né posso sapere questa cosa bene perché <il> Capitano de’ balestrieri non è tornato anchora: questa <serva> solo per avisare vostra Signoria che questi dal Silico si dovrebbo<no ac>contentare di essere lasciati stare a Cicerana et al Silico, senza volere ogni giorno venire su le porte <qui di> Castelnovo. E forse, se investigherò meglio la cosa, <scoprirò6gt; che qualche altro bandito doveva essere .
<Castelnovi, 5 Martin 1524>.
<Servitor Ludovicus Ariostus>.»
Date
05-03-1524