Il Segno di Ariosto. Autografi e carte ariostesche nell'Archivio di Stato di Modena.

Item

3. Lettera di Ludovico Ariosto ad Ippolito I. Roma, 25 dicembre 1509.

Title

3. Lettera di Ludovico Ariosto ad Ippolito I. Roma, 25 dicembre 1509.

Description

ASMo, Archivio segreto estense, Cancelleria, Archivio per materie, Letterati, b.3, fasc. 3, (ora ASMo, Archivio segreto estense, Cancelleria, Carteggio Ambasciatori, Roma, b. 20, fasc. 131.1). Edizione Angelo Stella 1984 n. 5.
«Illustrissimo et Reverendissimo domino domino meo unico domino Cardinali Estensi. Ferrariae.
<Illustrissimo Signore mio. Al Signor cardinale Regino ho fatto intendere> il desiderio che Vostra Signoria harebbe tra questo le ho commendato il prefato Messer Ioane d<ove mi fu> possibile, del quale il prefato Signore Cardinale havea poca no<ticia>. Sua Santità Illustrissima per amor de la Signoria Vostra se è offerta de far <tutto quanto in> poter suo acciò che si consegua l’intento, avenga che <ne> habbia poca speranza; perhò che poco dinanzi, pregato <dal> Signore de Pesaro, ne ha parlato con la Santità del Nostro Signore. acci<ò che> il Signore de Pesaro havesse tal condutta, e dal Nostro Signore n’ha <ha>uto repulsa; e per questo existima che habbia tra sé dispos<to> de darla a qualche suo. Tuttavia non restarà far ogni oper<a> per satisfare a Vostra Signoria. Quel dì ch’io giunsi qui, il conte Lud<ovico> da Canossa incidenter mi disse ch’el papa aveva elect<o in> loco del conte de la Mirandula il Signore Octaviano Fulgo<so> e che poi parea che si fosse pentito, e che crede <che di>vidiria quella condutta tra più de uno. Dopo ch’io mi <partii> da Ferrara, è sempre piovuto il dì e la notte, e di qu<a tutti> li fiumi sono in su le ripe, sì che è molto pericoloso l'<andar in> camino. Per questo Vostra Signoria me haverà per excuso s’io s<erò un poco> tardo al ritorno, ch’io ritornarei mal volontari n<e li pericoli> de affogarmi c’ho scòrsi al venire in qua. Hoggi è a<privata la> nova che Vostra Signoria insieme col Duca ha rotta l’arma<ta veneta in Po>, de che a mio iudicio tutta questa Corte se è ralegr<ata; et il Signor cardinale Regino nel sortire da Sua Santità> trovò a caso ch’el Cornaro desc<riveva il fatto in ogni partic>ularità. Me ne sono alegrato, ché oltra l’util pu<blico la mia Musa ha>verà historia da dipingere nel padaglione del mio <Ruggiero a nova la>ude de Vostra Signoria; alla quale mi racomando.
Romae, 25 <Decembris>MDIX>.
Servitor Ludovicus Ariostus.»

Date

25-12-1509